Adeguamento sismico: case in muratura senza paura

Se una casa in muratura, magari antica, si trova in una zona sismica, può essere rinforzata? Certo che sì, con gli interventi di adeguamento sismico!

I borghi storici hanno un fascino unico. Qui in Italia ne troviamo parecchi e tutti da visitare, con una loro storia…da conservare (ho fatto anche la rima). Elisa, la protagonista di questa storia, proprio come me, è sempre stata attratta dai borghi, soprattutto dal borgo antico dove erano soliti recarsi i suoi cari nonnini. Li ha trascorso gran parte della sua infanzia, nella loro seconda casa, i suoi anni migliori, i più spensierati. Poi, come capita a tante persone, crescendo è andata a studiare all’estero e si è stabilita per qualche anno dove ha trovato anche lavoro. Ma non quello che sognava. Elisa era un’amante della vita semplice. Tutto quel tram tram della grande città a cui lei non era abituata (e a cui fece fatica ad abituarsi) non faceva per lei. Fu così che, un giorno, venendo a sapere che anche sua nonna era venuta a mancare, già vedova da qualche anno, decise di fare ritorno a casa. Non solo. Scoprì anche che aveva ereditato la casa antica dei nonni del famoso borgo. Per un attimo ebbe un sussulto. Ovviamente per lei era un grande onore, perché così avrebbe potuto continuare a tramandare un grande patrimonio artistico e culturale. Dall’altra non sapeva cosa farne, perché essendo una casa antica con i suoi segni di cedimento, andava ristrutturata adeguatamente. Elisa pensava addirittura che ormai era da rifare completamente. In sinstesi che non ci sarebbe stata speranza. Ma come potevamo permettere una cosa del genere noi di Impresa Costruzioni Bruschetta? Quella casa andava semplicemente “rinforzata” e portata ai giusti livelli di sicurezza secondo l’attuale normativa, il tutto con degli interventi di consolidamento e adeguamento sismico relativa alle case in muratura. E dico semplicemente per modo di dire eh, perché il lavoro che serviva in quel caso non è di certo una passeggiata! Un lavoro accurato ed impegnativo, ma qualcuno deve pur farlo, no? 😉 Sei curioso di sapere come abbiamo aiutato Elisa a conservare la sua antica casetta? Ti suggerisco di continuare a leggere questa storia! Prima però voglio farti una domanda: qual’è secondo te uno dei nemici numero 1 delle case? Se hai pensato alla temibile umidità, ti dico che hai pensato bene! Se anche tu hai a che fare con questa nemica non di certo gradita, sappi che c’è un sistema per eliminare l’umidità in casa, come l’impermeabilizzazione delle fondazioni dove la muffa, conseguenza dell’umidità, ha i giorni contati!

Ecco come Elisa arrivò a noi

Era da tanto tempo che Elisa non faceva ritorno a casa. Ormai aveva più amici all’estero, avendo trascorso la maggior parte degli anni là. Ma in realtà, inizialmente, Elisa non voleva partire. La sua idea era quella di diventare una guida turistica e accompagnare i turisti nella visita di quel territorio magnifico dove aveva trascorso la sua infanzia. Poi, si sà, la vita è imprevedibile, le cose cambiano,e per via anche di altre persone che l’hanno trascinata, Elisa si è trovata all’estero, in una città trafficata e con un lavoro di ufficio che stava diventando troppo stressante per lei. Ma casa è sempre casa. E ovviamente quando ha saputo che anche la sua cara nonnina se n’era andata decise di mollare tutto e fare ritorno almeno per un po’ di tempo. Elisa sapeva bene quanto i nonni ci tenessero a quell’antica casetta in muratura, seppure non ci andavano spesso, almeno nei tempi più recenti. Non poteva lasciarla in quelle condizioni. Doveva darle una seconda possibilità, una nuova vita, e valorizzarla come meritava. Ma come si suol dire: gli amici si vedono al momento del bisogno. Un giorno, mentre si trovava a casa dei suoi genitori, venne a farle visita Miriam, una sua vecchia amica dei tempi delle scuole elementari, che aveva ritrovato e con cui era rimasta in contatto grazie a Facebook (le cose antiche sono belle ma la tecnologia spesso si rivela più utile che mai!) Elisa raccontò a Miriam della casetta e lei, senza esitare, le consigliò subito di prendere appuntamento con Impresa Costruzioni Bruschetta. Tramite il nostro servizio di consulenza, costituito da vari appuntamenti, ed in particolare con il nostro servizio nuova costruzione, valutammo tutta la situazione della nostra protagonista e le spiegammo la giusta soluzione per salvare la casetta dei suoi adorati nonnini, la quale si trovava in un territorio considerato sismico, dunque servivano proprio degli interventi per limitare il più possibile i danni causati da un eventuale sisma. Ebbene, ciò che serviva era un intervento di consolidamento e adeguamento sismico. Elisa tirò un sospiro di sollievo. Il rientro all’estero poteva aspettare eccome! Grazie al nostro servizio chiavi in mano abbiamo aiutato tantissime persone come Elisa, con esigenze differenti ma tutte accumunate da un desiderio: quello di poter avere la loro casa dei sogni!

La sicurezza degli edifici preesistenti nel nostro territorio

Prima di addentrarci nella parte tecnica riguardo questo tipo di lavoro, ci tengo a fare una premessa. La sicurezza degli edifici già presenti, come appunto quelli in muratura, è una tematica molto importante nel nostro territorio. Questo per due motivi principali: l’alta vulnerabilità del terreno, dovuta anche alle azioni sismiche e il loro valore storico artistico facente parte del patrimonio edilizio. E a proposito di arte: anche realizzare un massetto per le pavimentazioni esterne può essere considerata un’opera d’arte! Ciò che servirebbe per avere la casa al riparo dall’odiosissima umidità di risalita, e di sicuro questo lavoro non è affatto un gioco da ragazzi, infatti giustamente la realizzazione del massetto ha i suoi costi!

Differenza tra interventi di miglioramento e interventi di adeguamento

Gli interventi di adeguamento devono consentire i livelli di sicurezza stabiliti dalle norme, a differenza di quelli di miglioramento, che prevedono un cambiamento significativo dei singoli elementi aggiungendo nuovi elementi strutturali. Ovviamente tale cambiamento dovrà migliorare appunto la condizione dell’edificio attraverso dei lavori che abbiano tutti l’obbiettivo di ottimizzarne le proprietà di resistenza meccanica, come un maggiore sviluppo degli elementi più resistenti. Gli interventi di adeguamento sismico, che sono quelli sui quali ci soffermeremo in questa storia, sono interventi specifici che hanno l’obbiettivo di ottenere i livelli di sicurezza previsti dalle norme tecniche riguardo l’edificio su cui si andranno ad effettuare tali lavori. Anche gli interventi di miglioramento sismico sono atti ad aumentare il livello di sicurezza della struttura, però non devono necessariamente raggiungere i livelli di sicurezza stabiliti dalla norma. Inoltre sono anche realizzati in maniera più semplice a differenza di quelli di adeguamento.

Gli interventi su costruzioni esistenti

Sia gli interventi di miglioramento sismico che quelli di adeguamento sismico fanno parte delle tipologie di interventi su costruzioni esistenti. Tra questi vi sono anche gli interventi di riparazione o locali che riguardano elementi isolati e che comportano anch’essi un miglioramento delle già presenti condizioni di sicurezza. Occorre precisare che gli interventi di miglioramento e di adeguamento sismico devono essere sottoposti a collaudo statico. Comunque lo devo dire: ristrutturare casa è un impresa. Soprattutto se si ristruttura una casa per l’adeguamento sismico ed energetico…dove ci vuole appunto molta energia! Quindi prima che i lavori si avviano consigliamo di fare un po’ di meditazione o di prendersi una vacanza…non si sa mai 😉 Ehi, a proposito, se anche tu stai pensando di prenderti una vacanza, magari con la tua dolce metà, ma hai una casa non tanto stabile ti consiglio prima di pensare alle sottofondazioni…poi potrai pensare al viaggio (proprio come è stato consigliato a Michele!)

Quando sono obbligatori i lavori di adeguamento sismico?

Le norme tecniche attuali prevedono che gli interventi di adeguamento sismico siano obbligatori per chiunque desidera: ampliare la costruzione tramite opere connesse a livello strutturale o sopraelevare la costruzione; apportare variazioni come il cambio della destinazione d’uso dell’edificio, dove permane l’obbligo di verifica locale delle singole parti o dei singoli elementi della struttura, anche se riguardano limitate porzioni della struttura; effettuare operazioni strutturali per trasformare la costruzione attraverso opere che portino ad un organismo edilizio differente da quello precedente. Gli interventi di miglioramento sismico si possono effettuare solo nei casi in cui non vi siano le condizioni specificate per l’adeguamento. La valutazione della sicurezza dell’edificio dovrà riguardare tutte le parti della struttura. E quando invece è un terreno dove si desidera costruire una casa a non essere sicuro (oltre che una relazione?) Chiedilo a Giacomo ed Elisa, per fortuna ora tutto si è risolto grazie alla fondazione a platea.

Il progetto

Gli interventi di miglioramento e di adeguamento sismico, relative a tutte le tipologie costruttive, prevedono un progetto che deve comprendere determinati fattori: prima di tutto occorre verificare la struttura prima dell’intervento da eseguire soprattutto per identificare eventuali carenze ed il livello di azione sismica presente; poi si andrà ad individuare il tipo di intervento in base ad una motivata scelta; successivamente si andranno a scegliere le tecniche ed i materiali specifici per quel tipo di intervento; poi si passerà al dimensionamento preliminare dei rinforzi e di eventuali elementi strutturali che sono stati aggiunti; successivamente si procederà con l’analisi strutturale che dovrà avvenire prendendo in considerazione le caratteristiche della struttura dopo l’intervento; dopo l’intervento, la struttura andrà nuovamente verificata per determinarne la sua robustezza anche riguardo il livello di azione sismica.

Obbiettivo sicurezza

Quindi possiamo dire che questi interventi sono incentrati sulla sicurezza dell’edificio già presente ed in particolare sono mirati a garantire alla costruzione un buon comportamento generale di tutti gli elementi che la compongono, attraverso sistemi efficaci di collegamento tra le pareti stesse e tra i solai e le pareti. Cavolo, ora che ci penso, la storia di Elisa mi ricorda quella di Luca: anche lui aveva ereditato una vecchia abitazione, però da sua zia, molto affascinante ma ovviamente altrettanto da aggiornare, soprattutto il povero e vecchio solaio era da aggiornare, ormai devastato dalla muffa, così abbiamo deciso di sostituirlo con il termosolaio, un solaio evoluto e con molti vantaggi!

Sono sufficienti i lavori per riparare le mura danneggiate per rinforzare la casa?

Dunque possiamo affermare che gli interventi di adeguamento in particolare servono proprio ad incrementare tale sicurezza strutturale già presente nel rispetto delle norme. Per cominciare, vedremo gli interventi relativi alla resistenza delle mura. Premetto però che le operazioni mirate a risanare murature danneggiate per migliorarne le loro proprietà meccaniche, spesso non sono sufficienti se si vuole ripristinare l’integrità della costruzione.

Ecco i fattori da considerare prima dello svolgimento dei lavori di adeguamento sismico

Quando si progetta un intervento per l’adeguamento sismico ci sono delle variabili da considerare: prima di tutto il tipo di costruzione su cui andremo a lavorare, se si tratta di un edificio monopiano o multipiano; il tipo di struttura portante, che può trattarsi di un edificio in muratura, in legno, in prefabbricato o altro; il tipo di fondazione sul quale poggia l’edificio; la zona sismica in cui è ubicato.

Riassunto dei principali interventi a partire dal consolidamento delle murature

Per rendere la casa più antisismica possibile ci sono degli interventi specifici da eseguire, tra questi il consolidamento delle murature. Molti edifici presenti nel nostro territorio, soprattutto quelli antichi, come appunto la casa dei nonni di Elisa, sono realizzati in muratura, sovrapponendo dei blocchi o laterizi uniti tra loro attraverso della calce o del cemento. Per questo intervento ci sono alcune fasi da seguire, come il riconsolidamento di intonaci e murature attraverso l’utilizzo di malte o resine da iniettare, la riparazione di crepe o lesioni con barre di carbonio o acciaio, la fasciatura della cortina muraria con tessuti che impediscano eventuali “spanciamenti” (ovvero il muro che sporge), il rinforzo strutturale di pareti e solai ed il rinforzo strutturale delle pareti attraverso placaggi con alcuni materiali resistenti come reti in acciaio, in vetro o in carbonio. E a proposito di antichità, è da secoli che nell’ambito dell’edilizia vengono eseguiti lavori di sottomurazioni, proprio per rendere l’edificio più stabile e sicuro.

L’importanza delle fibre di carbonio utilizzate come rinforzo

Le fibre in carbonio, grazie alle loro proprietà, possono essere utilizzate in molti lavori di rinforzo strutturale. Infatti sono particolarmente leggere e resistenti e si applicano con facilità e velocità. Vengono utilizzate per il rinforzo di pilastri, muri e colonne e sono molto consigliate per questi tipi di lavoro di adeguamento o miglioramento sismico perché permettono di aumentare i carichi della struttura pur mantenendo lo stesso peso e volume.

Parola d’ordine: rinforzo

Poi ci sono anche gli interventi atti al rinforzo delle strutture lignee, effettuato attraverso travi di legno, e al rinforzo delle strutture in cemento armato. Le travi di cemento armato possono essere rinforzate in vari modi, anche con lamelle di fibre in materiale composito, mentre i pilastri e le colonne possono essere rinforzati con tessuti.

Continuità muraria

Questo intervento ha l’obbiettivo di garantire la continuità muraria lungo le linee di fessurazione e il risanamento di porzioni di murature gravemente danneggiate, proprio come la casa dei nonni di Elisa, ma, proprio in questo caso, serviva anche per un’altra cosa: chiudere una vecchia canna fumaria. Infatti, tale intervento, può essere utilizzato anche per questo, oppure per chiudere nicchie e ridurre eventuali vuoti. È vero che Elisa voleva conservare il fascino antico della dimora ma voleva conferirgli anche un tocco di modernità.

Il metodo scuci e cuci

Ma ora vediamo le fasi di questo intervento dal nome curioso (che pare quasi uno sciogli lingua!) Prima di tutto occorre preparare le pareti attraverso un’adeguata pulizia; poi si procederà con il puntellamento della parete muraria. Il prossimo step? Via tutto! Aspetta..non proprio tutto eh…ma soltanto la parte danneggiata! Dopo di che si procede con la ricucitura della muratura (e da qui il termine cuci del nome dell’intervento) e per concludere, la rifacitura dei giunti degradati.

Dove si può applicare questo metodo?

Il metodo cuci scuci si può applicare solo su murature dotate di una buona qualità e regolarità; questo intervento è effettuabile sia sulle pareti murarie sia sulle relative zone di connessione. Grazie a questa operazione è possibile garantire il ripristino di elementi danneggiati limitati, senza alterare la struttura dal punto di vista globale.

Perché procedere con l’iniezione di miscele leganti?

L’obbiettivo principale, abbiamo detto, è quello di migliorare le proprietà meccaniche delle mura da consolidare. Anche perché, murature danneggiate, e ne sa qualcosa Elisa, presentano di sicuro lesioni diffuse e vuoti interni. Quindi spesso si procede anche con un successivo intervento, quello relativo all’iniezione di miscele leganti. Dopo aver preparato le pareti con la giusta pulizia e la messa a vivo del muro, si procederà con la stuccatura delle fessure e delle lesioni. In questo modo si eviterà la fuoriuscita della miscela. Proseguendo con le fasi per il consolidamento delle mura, si continua con le perforazioni orizzontali nei giunti di malta ed il posizionamento di adeguati iniettori nelle perforazioni. Successivamente si passa al lavaggio così da eliminare eventuali detriti. Gli altri step consistono nell’iniezione della miscela, nella rimozione degli iniettori e quindi nella chiusura dei fori.

Placcaggio delle murature: quando eseguire questo intervento?

Questo intervento è applicabile per murature gravemente danneggiate, senza speranza, dove non è sufficiente agire con gli altri interventi o in parti limitate di murature. Ma per essere efficace, è importante che l’intonaco armato venga realizzato in entrambi i parametri e che i necessari collegamenti trasversali, ovvero le barre iniettate, siano posti adeguatamente, ben ancorati alle reti di armatura. Per far sì che l’intervento garantisca durabilità si utilizzano delle reti e dei collegamenti in acciaio inossidabile. Già che siamo in tema murature, sai che cos’è esattamente una muratura portante? Probabilmente ne avrai sentito parlare, però magari non sai a cosa può servire e quali vantaggi offre! Bhe, ma d’altronde tante persone non lo sanno, altrimenti non mi sarei soffermato a scrivere un articolo intero che spiega perché è così importante…una muratura portante!

Le fasi del placcaggio

Le fasi esecutive di questo intervento sono: la solita ma fondamentale preparazione della parete attraverso un’adeguata pulizia e messa a vivo del parametro delle murature; la perforazione della muratura e successivamente la messa in opera delle mura di collegamento; il posizionamento della rete metallica; il getto della lastra.

Che cos’è l’incatenamento?

Uno degli interventi maggiormente utilizzati per il consolidamento delle strutture in muratura è l’incatenamento. Si tratta di un sistema di rinforzo ben sperimentato e applicato in tutti i tipi di organismi murari, compresi quelli più antichi. Consiste in pratica nel rinforzare l’edificio in muratura attraverso catene e tiranti capaci di ricostruire e restituire un comportamento monolitico relativo alla scatola muraria. Dunque, possiamo constatare che gli incatenamenti sono efficaci, a prova di mura più antiche! Nella corrente pratica si utilizzano diversi tipi di incatenamenti. Di seguito te li andrò ad illustrare.

Incatenamento: l’aggiunta di tiranti

Cominciamo con il primo tipo di incatenamento: l’inserimento di tiranti metallici o di altri materiali. Questi andranno disposti nelle due direzioni principali del fabbricato, ovvero a livello dei solai e delle pareti portanti. Andranno poi ancorati alle murature attraverso un capochiave, che può essere sia a paletto o a piastra, così da garantire un vincolo efficace contro il ribaltamento dei pannelli murari fuori dal loro piano. Le fasi esecutive a riguardo sono le seguenti: si comincia con la foratura delle pareti e/o dei solai; si procede poi con lo scasso nelle murature che serve per inserire le piastre di ancoraggio; eventualmente, si provvede al miglioramento delle proprietà meccaniche relative alle zone di ancoraggio; poi si procede con l’inserimento dei tiranti, la loro messa in tensione, ed infine la chiusura della zona di ancoraggio. Ehi, ancoraggio, che termine famigliare per me! Noi in edilizia lo utilizziamo per spiegare un intervento alquanto complesso, anzi, ad essere sincero lo chiamiamo “inghisaggio”! Comunque, tornando a noi e all’incatenamento con l’aggiunta di tiranti, questa tipologia di incatenamento può garantire il comportamento d’assieme del fabbricato, dato che aumenta il grado di connessione tra le murature ortogonali. Rappresenta la soluzione ideale nel caso di collegamenti non adeguati tra murature ortogonali e soprattutto per difendere la struttura da collassi fuori piano. Tra i vantaggi maggiori c’è quello di garantire maggiore duttilità.

Incatenamento: l’aggiunta di cordoli

La seconda tipologia di incatenamento consiste nell’aggiunta di cordoli in sommità alla muratura: questa soluzione è consigliata per pareti leggere, quando mancano efficaci collegamenti e per migliorare la comunicazione con la copertura. Invece è da evitare l’esecuzione di cordolature ai livelli intermedi nello spessore della parete, specialmente se si tratta di una muratura in pietrame, perché le aperture in breccia, producono degli effetti negativi nella distribuzione delle sollecitazioni. Le fasi esecutive di tale intervento sono: la puntellatura del solaio o della copertura; lo scasso della muratura già presente, nel caso si intende procedere a livello del solaio; l’esecuzione del cordolo ed il collegamento con le altre strutture già presenti. I cordoli hanno il vantaggio di creare un continuo collegamento tra gli elementi strutturali dell’edificio. Se eseguito correttamente, questo intervento consente di prevenire la formazione di meccanismi locali.

Altri interventi dell’adeguamento sismico

Poi ci sono gli interventi sulle strutture ad arco o a volta. Questi vengono realizzati ricorrendo alla tradizionale tecnica delle catene, che devono compensare le spinte prodotte sulle murature di appoggio ed impedirne l’allontanamento reciproco. Gli elementi impiegati devono essere dotati di una rigidezza opportuna, e dovrebbero consistere preferibilmente in barre dal diametro importante e dalla lunghezza quanto più limitata. Le catene devono essere sistemate attraverso un’adeguata presollecitazione, così da assorbire parte dell’azione, dato che valori eccessivi del tiro potrebbero comportare dei danneggiamenti localizzati. Se vi sono delle lesioni e/o delle deformazioni, occorre ricostruire i contatti tra le pareti separate, con l’obbiettivo di distribuire le sollecitazioni su una superficie adeguata. Come soluzione alternativa alle catene si può optare anche per dei contrafforti o ringrossi murari. Sebbene questi presentano un certo impatto visivo riguardo la costruzione, risultano comunque coerenti con i parametri della conservazione.

Adeguamento sismico: perché è importante rinforzare il solaio?

Non ti ho ancora detto che la casa dei nonni di Elisa, ora sua, presentava anche un solaio. Si doveva procedere anche a rinforzare il solaio, per migliorare la robustezza della struttura. Come? Attraverso la riduzione eccessiva della deformabilità del solaio. Nel caso di solai lignei, tale operazione, può essere effettuata all’estradosso sul tavolato, attraverso tecniche differenti che ora ti andrò ad illustrare.

Le fasi dell’irrigidimento dei solai lignei

La prima fase per irrobustire un solaio ligneo, consiste nel fissare un secondo tavolato su quello già presente, disposto in modo ortogonale o inclinato. Qui si deve prestare un’accurata attenzione ai collegamenti con i muri laterali. Alternativamente, o in aggiunta, si possono utilizzare dei rinforzi con bandelle metalliche o con altri materiali, come materiali compositi con andamento incrociato, da fissare al tavolato o alle travi sottostanti. Per concludere, vi è lo step del rinforzo tramite soletta collaborante, realizzata con calcestruzzo alleggerito. Restaurare casa sarà anche un’impresa, ma rinforzarla lo è ancora di più, soprattutto quando si parla di materiali per il rinforzo di una casa.

Cosa fare se gli elementi lignei del solaio non sono ben collegati alle murature?

Se gli elementi lignei del solaio non sono adeguatamente collegati alle murature, allora è fondamentale collegare la soletta alle pareti o ai cordoli eventualmente già presenti. L’importante, in ogni caso, è procedere con il consolidamento delle travi lignee, che si realizza aumentando la sezione portante nella zona compressa attraverso l’aggiunta di elementi adeguatamente connessi. Se invece i solai sono realizzati con struttura metallica con elementi in laterizio, occorre collegare tra loro i profili tramite la saldatura di bandelle metalliche trasversali, collocate sia all’intradosso che all’estradosso. 

Come aumentare la resistenza alle sollecitazioni sismiche

Per limitare i problemi causati da eventuali irregolarità della planimetria ed aumentare la resistenza all’azione sismica, si procede con l’aggiunta di pareti nuove. Ovviamente tali effetti andranno prima ben verificati. Possibilmente è bene evitare la realizzazione di nuove aperture ed evitare per quanto possibile il disallineamento tra aperture in senso verticale. È consigliabile però realizzare un telaio chiuso caratterizzato da rigidezza e resistenza in grado di ripristinare al meglio la vecchia rigidezza dell’edificio.

Allargare le fondazioni

È possibile poi allargare le fondazioni già presenti tramite un intervento che consente di far collaborare le vecchie fondazioni con le nuove, con l’obbiettivo di realizzare un corpo monolitico volto a distribuire le tensioni in modo omogeneo. Per fare ciò occorre creare un collegamento rigido capace di trasferire parte dei carichi derivanti dalla sovrastruttura agli elementi nuovi. In caso di eventuali cedimenti della fondazione si dovranno valutare gli effetti riguardo l’intero fabbricato così da decidere l’estensione di questo intervento mirato all’allargamento. Quando c’è un edificio da stabilizzare…arrivano i rinforzi! Ai primi segnali di pericolo per rafforzare la casa ci viene in aiuto il consolidamento delle fondazioni!

Sottofondazioni con micropali o pali radice

In alternativa al precedente intervento, è possibile inserire delle sottofondazioni con micropali o pali radice; nel caso di cedimenti che riguardano singole parti del fabbricato, l’intervento può essere limitato solo su tali elementi. Qui si dovrà prevedere una struttura idonea di collegamento tra micropali e muratura già presente, utilizzando ad esempio un cordolo armato che sia sufficientemente connesso alla muratura, sempre che i micropali stessi non abbiano già una lunghezza di perforazione sufficiente a ripartire i carichi ai micropali per aderenza.

Materiali compositi e nuove tecnologie

I sistemi tradizionali ora hanno sempre più alternative più moderne, grazie all’utilizzo di tecnologie innovative. Si sta diffondendo quindi l’impiego di nuove tipologie di fibre e matrici. Tuttavia anche i materiali compositi si sono rivelati efficaci, anche per interventi urgenti per la sicurezza e la conservazione provvisoria di strutture danneggiate a causa di eventi sismici. I materiali compositi vengono realizzati con fibre ad alta resistenza meccanica e resine polimeriche pensate apposta per il rinforzo e per l’adeguamento sismico di strutture costituite da diversi materiali, come il calcestruzzo armato, l’acciaio, il legno oppure, come in questo caso, per gli edifici in muratura. Io sono un fan del calcestruzzo armato, materiale molto utilizzato in edilizia, e ci credo bene, con tutti i vantaggi che ha, prova, ad esempio, a utilizzare delle fondazioni in cemento armato per la tua casa, vedi come le infiltrazioni staranno alla larga!

Perché servono così tanto le fibre rinforzate?

Le fibre rinforzate svolgono un ruolo importante sia a livello di resistenza che di rigidezza. Costituiscono uno specifico tipo di materiale, chiamato materiale polimerico fibrorinforzato. Le fibre si possono disporre in ogni direzione a seconda dei dati del progetto, così da ottimizzare le proprietà meccaniche del composito nelle direzioni scelte. La caratteristica rilevante dei compositi strutturali è quella di garantire delle migliori prestazioni meccaniche, o almeno maggiormente complete rispetto a quelle fornite dalle fasi componenti.

Da quali materiali sono costituiti i rinforzi delle fibre?

I rinforzi delle fibre possono essere costituiti da diversi materiali, quindi abbiamo: fibre di carbonio, fibre di vetro, fibre di basalto e fibre metalliche. Le fibre di basalto hanno proprietà intermedie alle precedenti, perché presentano caratteristiche meccaniche simili a livello di resistenza meccanica e di elasticità. Tra le fibre metalliche abbiamo anche le fibre in acciaio con altissima resistenza meccanica.

Adeguamento sismico: l’importanza dei materiali polimerici fibrorinforzati

I materiali polimerici fibrorinforzati (sembra quasi uno scioglilingua… lo so), grazie alla loro particolare leggerezza, possono essere messi in opera senza l’utilizzo di specifiche attrezzature o macchinari ma con un numero limitato di operatori e con tempi relativamente brevi. Possono essere impiegati in un campo di applicazione molto ampio, come: il ripristino e l’adeguamento sismico per strutture danneggiate; il miglioramento della capacità portante o della duttilità; il rinforzo di elementi tramite il placcaggio esterno delle zone che sono state sollecitate; il ripristino di strutture localmente danneggiate da urti, come ad esempio travi da ponte urtati da mezzi fuori sagoma; l’adeguamento sismico e la ristrutturazione di strutture a volte senza l’aumento delle masse sismiche; il placcaggio di nodi trave-pilastro atti all’adeguamento a livello sismico; il rinforzo di elementi portanti dell’edificio dove il sistema strutturale viene modificato per nuove esigenze architettoniche o di utilizzo, ad esempio il cambiamento della destinazione d’utilizzo; la riparazione di strutture che sono state danneggiate da incendi; l’adeguamento sismico di edifici industriali.

La “nuova” casetta dei nonni di Elisa (ora sua)

Ora arrivato a questo punto ti chiederai: cosa ne è stata della casetta di Elisa? La nostra protagonista (che molto probabilmente aveva deciso di ristabilirsi a casa) aveva l’obbiettivo di valorizzare quel borgo cercando di portare quante più persone possibili a visitarlo. Così, prese la decisione di affittarlo ad amici e altri ospiti che volevano fermarsi per un po’. Quindi sono stati effettuati diversi interventi per rendere la casa più antisismica possibile, cambiandone la destinazione d’utilizzo. Certo, noi non possiamo prevedere se e quando avverrà un terremoto, ma possiamo comunque rendere una casa, come appunto quella dei nonni di Elisa (ora sua), più sicura possibile. Nonostante tutto, noi ce l’abbiamo fatta! Un’altra missione compiuta! Cosa altrettanto importante, la casetta di Elisa, nonostante gli interventi che aveva subito, aveva conservato il suo fascino antico caratteristico. Se desideri costruire la tua casa dei sogni, ti suggerisco di dare un’occhiata ai nostri preziosi consigli su come costruire casa.

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