Perché costruire una casa passiva

Costruire una casa passiva per ora rimane una delle costruzioni edili più interessanti che mi possa capitare. Mi è capitato di progettare una casa passiva a Ponzano Veneto un comune in provincia di Treviso. Il terreno è situato in una zona tranquilla, adiacente una strada asfaltata stretta con i classici fossi ai lati e gli alberi che delimitavano i campi.

Il progetto era nato come una semplice casa per una famiglia di quattro persone e una cane che voleva anche lui il suo spazio. Mentre progettavo: particolari, angoli, scansi e camere, mi partiva il pensiero che vagava nell’immaginazione sulla realizzazione dell’opera. Migliorare il progetto per rendere la realizzazione pratica più semplice riducendo i costi di costruzione.

Continuando per questa strada mi sono trovato a chiedermi: ma perché non realizzare una casa che mi fa risparmiare sempre? e più semplicemente perché non costruire una casa passiva? era ormai evidente che il passo era ormai corto.

Perché costruire una casa passiva

Progettavo con un sistema presente e già pensavo che era vecchio, e purtroppo ne ero consapevole. Il proprietari vuole un sistema vecchi? Mi sono reso conto che costruire una casa passiva significa costruire una casa per il futuro. Il concetto era semplice e dimostrabile.

La grande diffusione di concetti come: Passivhaus, CasaClima, Arca e tantissimi altri standard costruttivi caratterizzati da un’impronta sostenibile, assieme alla sempre maggiore accessibilità di informazioni da parte dei committenti, ha fatto sì che il futuro proprietario potesse comprendere appieno i vantaggi di una casa passiva.

Costruire con sistemi presenti significava costruire una casa che ben presto era invendibile e che necessitava di interventi migliorativi o forse era meglio definirli pèzze per limitare i danni provocati da una progettazione ferma al presente.

Ero arrivato alla semplice conclusione di proporre al proprietario la realizzazione di una casa del futuro, e molte volte il futuro spaventa e allora come posso tranquillizzare il proprietari? La risposta era semplice quanto banale: affidarsi ai enti di certificazione già citati sopra: Passivhaus, CasaClima, Arca; enti che controllano l’operato della realizzazione dell’opera. Non era finita ovviamente dovevo anche spiegare al proprietario che la scelta delle varie ditte era di vitale importanza. Una “ditta ferma al presente presente” non può costruire una casa del futuro.

costruire una casa passiva e spiegarlo al proprietario

Giocare a poker conoscendo le carte, le regole e magari anche qualche statistica ci pone in una posizione di vantaggio ( ad esempio: come si realizza a poker una scale?). Partecipare a corsi e seminari sul tema delle case ti aiuta a comprende i vantaggi, ma come si può trasmettere questo vasto concetto ad un cliente che vede solo l’esborso economico iniziale? e non considerando il risparmi futuro a livello energetico e di benessere (che già risulta difficile da quantificare)?

Un possibile approccio può essere quello delineato dalla norma UNI EN 15459 (e sempre queste normative!!!), che illustra l’analisi LCC (= life cycle cost, ovvero analisi dei costi sul ciclo di vita) per tener conto sia dell’investimento iniziale, annualizzato sul periodo di analisi, che dei costi energetici residui a fronte dell’intervento di efficientamento energetico.

Molte volte vedo computi metrici e progetti di case progettate a pancia. Ho sempre costruito così e va sempre bene!!! Vorrei sapere se i proprietari sono consapevoli della scelta fatta. Costruire una casa passiva soddisfa il massimo livello di benessere abitativo così come codificato dalle norme UNI EN ISO 7730 e ASHRAE 55 (le norme sono ovunque).

Non avevo dubbi per comprendere queste norme è necessario avere un buon bagaglio culturale e lo dimostrano i vari programmi che troviamo su internete per dimostrare l’efficacia di una casa passiva.

Partiamo da un semplice concetto: realizzare un involucro, costruito bene e con buone prestazioni considerando interventi di manutenzione annuali minimi o inesistenti, a discapito di un’impianto ridotto.

Più isolamento e meno impianto (cacaclima) con l’obbiettivo di massimizzare il risparmio economico ed energetico e migliorando il benessere interno della casa. Ma fino a che punto possiamo spingerci o dove possiamo arrivare con questo concetto?

Un bel esempio che dimostra il traguardo e il risultato che possiamo ottenere lo troviamo nell’edificio 2226  Un edificio senza impianto di riscaldamento, niente manutenzione di caldaia e di impianti di riscaldamento, il condizionatore fa parte del passato compresa tutte le problematiche ad essa collegate.

il proprietario e l’impatto

Dopo aver recuperato il coraggio necessario per affrontare un cliente del presente (è si anche qui esistono clienti del presente e del futuro)abbiamo fissato un’incontro. Il successivo incontro avrebbe delineato il percorso. Costruire la classica casa del presente o costruire una casa del futuro.

L’incontro con il proprietario è durato quasi due ore ma alla fine era quasi convinto della scelta, forse anche un po preoccupato in quanto consapevole delle difficoltà iniziali. La casa passiva era una possibile soluzione ma con una riserva dovuta al costo iniziale.

L’analisi dei prezzi, delineava un aumento dei costi e delle volte dovute alla diffidenza dei vari attori ma il vantaggio economico e di benessere era evidente nel risultato finale.

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