Da molti anni lavoro per l’Impresa Costruzioni Bruschetta di Treviso e mai come in questi tempi siamo circondati da agevolazioni e detrazioni fiscali per poter finalmente cambiare gli impianti termici delle nostre abitazioni, oltre che sistemare molte altre cose riscuotendo dei notevoli risultati, anche a livello di risparmio energetico.
Qualche mese fa una giovane coppia voleva ristrutturare la propria casa e, ovviamente, erano a conoscenza e interessati ai vari bonus che potevano richiedere. Abbiamo dovuto fare un progetto preliminare, per capire quali lavori erano previsti per poter poi ottenere l’ecobonus e quante classi energetiche avremmo guadagnato in seguito.
Durante il sopralluogo nella casa abbiamo capito quali erano i lavori da dover rimandare per non andare incontro a spese che non avrebbero poi potuto affrontare e quali invece erano i lavori indispensabili per ottenere l’ecobonus. La casa aveva un impianto decisamente vecchio, con vari pezzi aggiunti durante gli anni. L’ultima ristrutturazione forse risaliva a 20 anni prima e i materiali erano davvero pessimi.
Grazie all’ecobonus abbiamo migliorato l’impianto termico grazie a un pavimento radiante, aumentando così il risparmio energetico. Il rifacimento dei balconi e altri invece hanno subito una detrazione solo del 50%. Così abbiamo recuperato quasi il totale delle spese sui lavori eseguiti.
Detto così sembra semplice e senza intoppi, ma in realtà a pochi è chiaro il funzionamento dell’ecobonus, come poterlo richiedere, in che modo e quali documenti sono necessari. La quantità della burocrazia non è comunque indifferente ed è sempre meglio affidarsi a tecnici preparati, che ci capiscono insomma!
Spero di chiarire ogni vostro dubbio in questo articolo.
Come funziona l’ecobonus?
Queste agevolazioni rappresentano un’occasione importante per chi vuole effettuare dei lavori in casa che andranno a influire sul suo risparmio energetico. Rientrano nell’ecobonus le sostituzioni d’infissi, caldaie, pompe di calore e finestre, con una detrazione dal 50 al 65%.
L’ecobonus del 110% è garantito solo a chi copre le spese per aumentare le performance di classe energetica dell’abitazione.
L’ecobonus è riconosciuto sia per condomini che per edifici singoli e interessa tutte le spese sostenute per:
- Interventi di domotica
- miglioramenti termici dell’abitazione
- Installare pannelli solari
- Sostituzione condizionatori
L’obiettivo finale è quello di permettere ai contribuenti di ristrutturare casa a costo zero, grazie a detrazioni del 110%, tutto ciò avviene grazie a vari modi che vi spiegherò tra poco.
Chi può richiedere l’ecobonus?
Tutti i contribuenti possono richiedere l’ecobonus anche se titolari di reddito d’impresa; basta che siano i proprietari dell’immobile. In pratica non le aziende, ma i privati cittadini o i condomini.
L’ecobonus è approvato solo su lavori sostenuti per la riqualificazione energetica su abitazioni già esistenti, non per immobili in corso di costruzione. Basta che siano edifici unifamiliari, cioè riferito all’abitazione appartenente a una sola famiglia con ingresso indipendente e autonomo, oppure condomini.
E chi si occupa della parte burocratica?
Per accedere alle detrazioni fiscali, bisogna rispondere a determinati requisiti. Un tecnico specializzato e abilitato si occuperà per voi della compilazione dell’attestato di prestazione energetica e l’asseverazione. Anche la sua nota spese sarà detraibile, con la stessa aliquota dell’intervento.
La documentazione dovrà essere inviata a partire dall’accertamento finale dei lavori, varrà come verbale di collaudo la dichiarazione di conformità resa ai sensi del Dm 37/2008 per gli interventi sugli impianti o altri documenti appositi.
I documenti da presentare per aumentare l’efficienza energetica dell’impianto, che sia centralizzato o autonomo, sono:
- I dati dell’abitazione, il numero di unità abitative e il costo sostenuto in caso d’impianto termico centralizzato; il tutto in una pratica unica
- Sempre con una sola pratica, in caso d’impianto autonomo, con il calcolo della prestazione energetica dell’abitazione, le unità abitative e la superfice complessivamente climatizzata.
- Una pratica per singolo appartamento, riferendosi all’impianto di riscaldamento secondo il caso.
- Se l’impianto termico va sostituito ed è centralizzato la richiesta può passare anche attraverso un condomino o l’amministratore, indicando le unità abitative e il costo sostenuto. Se invece l’impianto è autonomo, s’invierà una pratica per appartamento.
Quali sono i possibili interventi?
Gli interventi si dividono in trainanti e trainati
Gli interventi trainanti sono obbligatori per ottenere il bonus del 110%, comprendono la sostituzione della caldaia o l’isolamento termico (il cappotto termico praticamente). Senza uno dei due non sarà possibile eseguire un intervento trainato. Per questi interventi il limite di spesa cresce con l’aumento delle unità immobiliari.
La sostituzione della caldaia dev’essere di un impianto esistente. Verrà sostituita con una caldaia di nuova generazione o con una pompa di calore. Bisognerà in ogni caso superare le due classi energetiche per ottenere il 110%.
Se effettui uno dei due interventi trainanti, potrai effettuare anche quelli trainati. L’obiettivo finale è sempre quello di superare le due classi, aumentando così il risparmio energetico. L’ecobonus permette di eseguire questi interventi, che già subirebbero delle detrazioni fiscali del 50-75%, ma grazie al nuovo bonus si può raggiungere il 110% che verrà restituito in 5 anni, anziché 10.
Il tecnico farà un’asseverazione pre e post lavori, spedendolo al portale Enea.
Ma come recupero i soldi?
Dopo aver fatto gli interventi, hai ottenuto i risultati sperati. Ma ora come recuperi la detrazione?
Investendo i soldi, li potrai recuperare dalle tasse grazie alla quota Irpef. Il che comporta che ti verranno scalati anno dopo anno unicamente se paghi appunto le tasse e non sei a regime forfettario.
Lo sconto in fattura permette di “pagare” l’impresa che eseguirà i lavori con una moneta virtuale, ma non tutte le aziende sono predisposte per questa tipologia di pagamento ed è sicuramente l’iter più lungo nel tempo. Per questo ti suggerisco di affidarti alla richiesta della cessione del credito.
La cessione del credito ti permette di eseguire gli interventi cedendo la quota alla banca e in cambio ti restituirà liquidità, scalando una provvigione. Per questo devi possedere il capitale iniziale da investire, ottenibile anche grazie a prestiti bancari in cambio appunto della tua cessione finale del credito.
Conclusione:
Prima di tutto pensiamo agli interventi, prima quello trainante, dopodiché trainiamo infissi ecc… Poi arriva la parte burocratica per certificare l’aumento di due classi energetiche e, tramite Enea, otterrai la detrazione del 110% che potrai riavere in liquidità o scalandola dalle tasse.
Affidati sempre ad aziende e tecnici affidabili e professionisti del settore. Grazie ad attente analisi dell’edificio possono capire i costi di gestione e tutte le valutazioni che ti consentirà di non perdere questa utilissima detrazione fiscale che ti permetterà di sostituire il tuo impianto e avere un notevole risparmio energetico; la tua bolletta e il portafoglio ti ringrazierà!
Hai bisogno di una consulenza per la tua abitazione? Clicca qui!