il cappotto di un casa

Un giorno sono stato contattato da un simpatico signore di nome Aldo per fare dei piccoli lavori a casa sua, con il tempo siamo diventati amici. Più delle volte mi chiama per dei consigli sulla casa o fare qualche manutenzione. Un giorno, quasi sotto le ferie natalizie ma ha contattato per chiedermi delle informazioni, il figlio Emanuele doveva costruirsi casa e quale migliore occasione. Non c’era ancora un progetto ben definito e quindi la conversazione era molto vasta e ancora parecchio vaga. Tra i vari punti  due in particolare hanno animato la giornata:il cappotto di un casa e la pompa di calore per la casa.

Dopo quel’incontro ne seguirono altri più mirati, ci fu una bella conversazione sul progetto e quegli aspetti pratici che sfuggono all’occhio umano. Dopo quasi sei mesi finalmente il progetto definitivo e il computo metrico. Il terreno dove sarebbe stata fabbricata la casa era a Cornuda in provincia di Treviso una tranquilla zona con attorno tutte case singole.

La casa da realizzare era di due piani: piano terra e primo piano senza un’interrato. Una classica casa senza grosse pretese ma sicuramente piacevole da realizzare con qualche “richiesta” fuori dalle righe abituali.

il cappotto di un casa: il preventivo

Una volta ricordo che i preventivi erano tutti sulla stessa linea e variavano di poco. La scelta dell’impresa edile che doveva realizzare la costruzione era quasi sull’impatto personale e non sul costo della realizzazione dell’opera. I tempi sono cambiati e purtroppo anche la scelta delle imprese edili ma tra le tante problematiche un concetto lo abbiamo imparato velocemente: paghi poco hai poco.

Una volta che ho consegnato il preventivo e discusso su alcuni punti siamo arrivati ad un punto che non mi sarei mai soffermato: l’isolamento esterno della casa. Il cappotto era un semplice cappotto dello spessore di 15 cm in eps con le soliti accorgimenti partenze, rete, paraspigoli, ecc. Nulla di che. Una ditta che realizzava solo cappotto gli aveva fatto un preventivo che risultava circa il 15 % inferiore del mio.

All’inizio ero un po demoralizzato, un 15 % in meno ha un motivo ben preciso, e lo sappiamo bene. In più il figlio Emanuele mi incalzo che i prezzi potevano essere ancora più bassi, avendosi informato su internet.

Incuriosito, una breve ricerca su internet con ricerca: il cappotto di un casa, mi chiari l’affermazione di Emanuele. Materiali che costano una miseria, e ancora meno la manovalanza, a livello dei maestranze che raccolgono pomodori sui campi. E dopo mi stupisco di certe situazioni… Un altro tema che Emanuele ha voluto chiarire è stata la differenza tra eps e fibra di legno come isolante termico per la costruzione edile. In questa conversazione era palese la mancanza di visione dell’intera costruzione edile.

il cappotto di un casa: la costruzione

I mesi sono passati e la casa era giunta al tetto e al grezzo, l’elettricista e l’idraulico fecero finalmente la loro comparsa definitiva. Tubi, rame, fili facevano breccia in questa casa portando l’atto finale, mentre la nostra impresa edile si accingeva a fare tutta la parte esterna di fognature e collegamenti vari, muretti con il confinanti, posa dei tubi corrugati e dei tubi dell’acqua. La casa era quasi finita. È sempre bella questa fase, si inizia a vedere la fine.

Qui in questo momento del cantiere che sono apparsi tre persone, la ditta che doveva realizzare il cappotto. Forse sarei riuscito a capire il loro segreto. La ditta inizia subito a fare i ponteggi esterni e, purtroppo già si riscontrava la differenza tra un’impresa seria e corretta.

Una volta che iniziarono il cappotto compresi immediatamente il loro segreto. Come si dice nel nostro gergo tecnico: far metri. Di certo la ditta che faceva cappotti non curava minimamente i dettagli. la partenza con materiale non idoneo, nessuna misurazione per capire l’arrivo sui fori finestre, spreco di materiale zero se necessario un collage degna dei più bravi maestri pittori del sec. XIX.

Non sono interessato a descrivere il loro sistema di posa ma più ad un’analisi concettuale. Per risparmiare circa 1.000 € Emanuele si ritrova con l’isolamento della casa non realizzato a regola d’arte. Ma ne vale la pena? Mi chiedo se quella ditta sia anche disposta a tornare indietro per eventuali problemi.

il cappotto di un casa: la fine

La casa è finita ed è un vero piacere per la vista. Il giardino con le sue piccole e grandi piante ti accompagna all’entrata della casa. All’interno della casa il profumo di finito ti fa spalancare i polmoni e la vista si prepara ad una vista unica, l’arredamento è sempre unico nel suo genere. L’ampio soggiorno il divano bianco quasi si confonde con lo spatolato a calce del muro, la tv immancabile e la pianta da interni, un arredamento semplice e pulito.

La cucina studiata per essere pratica, qui l’estetica non ha proprio messo piede. Facile da pulire con tutti i suoi ripiani, i fornelli ad induzione. Tutto molto bello. L’unico rammarico che forse solo io ho notato, l’isolamento della casa nascosto da un graffiato di color giallo chiaro.

Sono ugualmente felice per Emanuele che finalmente ha la sua piccola casetta. Una casa che sicuramente darà il suo contributo per migliorare l’ambiente inquinando poco. Ringrazio Emanuele perché come impresa edile mi capita di rado vede la casa arredata e finita.

E anche per questa volta siamo arrivati alla fine, come sempre vi lascio un link dove trovate tutti gli articoli che trattano il tema delle case.

In questa epoca dove sempre più spesso si cerca la qualità delle costruzioni, un Impresa edile deve essere professionale e sempre aggiornata soprattutto in città come Treviso, Venezia ecc, dove la storia ci ha lasciato un patrimonio culturale.

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