I lavori per ristrutturare casa

L’inizio dei lavori per ristrutturare casa

Avete presente i programmi americani dove comprano auto d’epoca e le restaurano per avere un profitto finale, tipo Top Gear o macchine da soldi? Sicuramente il programma Top Gear è molto conosciuto per le vicende del giornalista Jeremy Clarkson che hanno portato alla chiusura del programma. Ogni volta che iniziano il restauro di un’auto il passaggio subito dopo l’acquisto è il totale smontaggio dell’auto. Cose che non comprenderemo mai 😀 . In tutti questi programmi puoi subito avvertire la passione dei protagonisti che ti tengono aggrappato al programma e alla tv, e più l’auto è sgangherata e più è appassionante.

I lavori per ristrutturare casa non sono da meno, la differenza è che molte volte la casa da restaurare è la nostra e dobbiamo abitarci. Nell’ipotesi alternativa dove dobbiamo vendere la casa, nella maggior parte dei casi non facciamo un profitti.

Come nel programma macchine da soldi, anche i lavori per restaurare casa sono sempre tanti e costosi e dobbiamo sempre fare una valutazione in prima battuta di quali lavorazioni abbiamo realmente bisogno e scartare tutte quelle che posso evitare o fare in un secondo momento.

Il cantiere in provincia di Treviso

È passato molto tempo ma quel restauro vicino a Villorba in provincia di Treviso è stato molto interessante. Un lavoro che non ti dimentichi facilmente; corpo e mente impegnati costantemente per realizzare qualcosa con il semplice obiettivo di migliorare una casa che aveva visto molti freddi inverni, neve e pioggia, la copertura con chiare cicatrici e rattoppi, i muri esterni con il chiaro deterioramento e il nero di muffa e sporco ambientale; l’interno con quelle piastrelle levigate dal continuo passaggio dei moci per pulire pavimento e da innumerevoli camminate o corse di bambini. Bambini ormai cresciuti e che ora volevano ri-dare splendore a quella casa che gli ha seguiti e protetti per molti anni.

Lui era Luigi sposato e con un simpatico bambino di qualche anno. La casa era immersa in un contesto abitativo mediamente denso, la zona circostante non aveva molti disturbi a livello di rumore  le case dei vicini erano ad una distanza più che adeguata, il giardino o più precisamente quel’erbetta ben curata che ben presto sarebbe sparito sotto il pesante restauro.

Si preannunciava una bella sfida i lavori per ristrutturare l’edificio stavano per iniziare e le scelte progettuali dovevano essere ben calibrate.

La scelta delle lavorazioni del restauro

Forse è già chiaro ma la casa di Luigi aveva bisogno di molti lavori. All’interno della casa era necessario rimuovere tutte le pavimentazioni, rifacimento degli impianti (elettrico ed idraulico), sostituzione infissi, sostituzione piane di marmo, creazione cappotto termico esterno, correzione ponti termici, rifacimento gran parte degli intonaci, demolizione pareti interne, costruzione di pareti in cartongesso, ecc. (per paura non scrivo del problema dell’umidità che abbiamo dovuto risolvere 😉 )

Luigi aveva già messo le cose in chiaro, le lavorazioni dovevano essere fatte bene e se serviva qualcosa per risolvere o migliorare le condizioni della casa doveva essere sempre prese in considerazione. Come il problema dell’umidità in una muratura della casa, qui l’intervento è stato drastico visto le soluzioni o usare un’intonaco adatto alla situazione o risolvere il problema alla radice.

È da queste scelte che comprendi il cliente. In questo cantiere due sono state le lavorazioni che più ho apprezzato l’intonaco interno della casa e il cappotto termico esterno. Lavorazioni apprezzate non per l’esecuzione sempre pignola e precisa ma per “l’acceso” dibattito e confronto per realizzarli al meglio.

L’intonaco della casa da restaurare

Parlare di intonaco è troppo generico e di certo in poche righe non posso raccontare il motivo della scelta di Luigi, fatto sta che in questo restauro abbiamo deciso di utilizzare un’intonaco tradizionale come quello di una volta, insomma il cemento era bandito.

Perché si è scelto l’intonaco tradizionale? la casa ha i suoi anni trascorsi, erano molto visibili crepi di riparazioni fatti non al meglio con evidenti “tacconi”, le molte mai di colore erano ormai al limite dell’aggrappo.

Un intonaco tradizionale ha delle caratteristiche molto interessanti, in questo caso l’elasticità dell’intonaco tradizionale era l’ideale per tutte quelle cavillature visive e per la realizzazione del nuovo impianto elettrico ed idraulico che sarebbe stato realizzato da li a poco.

Il cappotto termico per una casa calda e accogliente

Per quanto riguarda il cappotto termico è ben chiaro il motivo: il risparmio energetico. In questo caso la realizzazione di un cappotto termico  ha influenzato notevolmente i lavori per ristrutturare. Il dibattito si era incentrato inizialmente nel tipo di materiale da utilizzare: tralasciando i molti sistemi discussi, due sono stati in vera competizione: eps o la fibra di legno ? Con il progettista abbiamo anche considerato il muro che ha spostato l’ago della bilancia verso l’isolamento in eps.

Nel dibattito si stava considerando sia il periodo invernale che quello estivo, la muratura era molto funzionale per il periodo estivo e quindi si è scelto un materiale del tipo eps. Non era finita ovviamente eps classico o con grafite? La scelta finale è ricaduta in un materiale isolante in eps e si è preferito usare uno spessore maggiore limitando così i costi.

In questo cantiere edile i lavori per ristrutturare sono stati molti e complessi, l’ingrediente segreto per la buona riuscita dell’opera forse è stata la collaborazione di tutti; di Luigi ad ascolta e a valutare a prescindere da una valutazione puramente economica, dal progettista non che direttore lavori ha essere molte volte presente in cantiere e naturalmente ad una professionalità che va sempre aggiornata.

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