un edificio ecosostenibile

Qualche tempo fa ero seduto ad aspettare il mio turno per tagliarmi i capelli. Classica attesa che non passa mai, le classiche riviste da gossip sopra un ripiano che non mi hanno mai attratto più di tanto. Una sfogliata veloce e in 10 minuti sono nuovamente li a pensare e a contare i minuti. Ma quel giorno di sole, un articolo di una rivista mi aveva incuriosito particolarmente. Non ricordo il nome della rivista, forse Focus o Megazin.

L’articolo era semplice e molto intuitivo e parlava dell’edilizia sostenibile e spaziava dai danni passati commessi dalle costruzioni e da quello che ci aspetterà nel futuro se non applicheremo un edilizia ecosostenibile.

L’articolo era rivolto ad un lettore non del settore e parole come inerzia termica sfasamento attenuazione erano ben lontane dal vocabolario del giornalista. Forse per il giornalista scrivere di un edificio ecosostenibile poteva essere un bel modo per aprire una responsabilità collettiva generale. Tra i tanti termini posso sottolineare il concetto di casa passiva, concetto che a mio avviso può spiegare molto un edificio ecosostenibile. Penso che il concetto di un edificio ecosostenibile vada ben oltre e forse un’analisi più profonda vada fatta.

I materiali da usare per un edificio ecosostenibile

L’articolo si fermava solo a concetti semplici senza considerare il fattore degrado dei materiali e più semplicemente il fattore tempo delle costruzioni costruite pensando solo ad un uso di materiali estremamente delicati.

Prima di entrare nel fattore tempo delle costruzioni edili voglio introdurre il fattore riciclo nel settore edili. Al giorno d’oggi demolire un’edificio comporta un dispendio di energia e una creazione di rifiuti non di piccola entità e solo negli ultimi anni si sta cercando di porre rimedio a questa situazione. Dobbiamo pensare che la vera difficoltà la troviamo nella composizioni di strutture con diversi materiali e alla loro divisione futura per il loro riutilizzi. Tra le tante difficoltà possiamo pensare all’utilizzo di prodotti chimici o collanti usati nell’edilizia (difficili da scomporre).

Un’altro esempio che ha dell’incredibile lo troviamo nelle case in legno. Se me lo chiedi reputo le case in legno se costruite professionalmente, una buona costruzione ma proviamo a pensare solo al legno x-lam che è unito tramite collante. Purtroppo il legno x-lam non può essere de bruciato ne triturato per creare compost. Ben diverso è se usiamo un sistema costruttivo in legno senza colle, magari tramite chiodi di legno.

A questo punto possiamo affermare che riciclare il materiale edile non è così semplice. Ben diverso è se parliamo di materiali durevoli o sistemi costruttivi che non subiscono alterazioni nel tempo. Per comodità e facilità uso sempre il legno. Se all’interno delle murature in legno si crea una piccola quantità di condensa, la casa in questione prima o poi dovrà essere demolita. In questo caso (e forse per un errore umano) da durata della mia costruzione è troppo limitato e di conseguenza poco sostenibile.

Ampliamo questo concetto ad un edificio ecosostenibile. Un edificio che ha una vita media per ipotesi di 40 anni lo trovate sostenibile? un progettista e un’impresa edile deve essere consapevole di come costruire un edificio ecosostenibile considerando anche il fattore di vita della costruzione.

Le strategie dell’edilizia

Possiamo parlare di tante strategie nel mondo delle costruzioni edili e di molti sistemi di certificazione per un’ edilizia ecosostenibile, pensiamo alla certificazione leed. In questo caso voglio porre l’attenzione sul mondo del riciclo o sul concetto dei materiali e di un edilizia che può essere riutilizzata.

In questo concetto troviamo un pensiero di  Kenneth Frampton  storico dell’architettura e teorico dell’architettura britannico. È considerato il principale teorico del Regionalismo critico (approccio all’architettura con il quale si cerca di opporsi all’idea di mancanza d’identità e/o di appartenenza di alcune architetture moderne avvalendosi del contesto geografico dell’edificio).

Tutta la cultura costruttiva preindustriale , determinata da condizioni di relativa scarsità delle risorse, fu sostenibile per definizione, perché largamente basata su risorse rinnovabili e/o durevoli a bassa energia incorporata come legno, mattoni e pietra. Ma un architettura basata solo su questi materiali avrebbe necessariamente a disposizione una gamma di espressività piuttosto limitata

Dobbiamo iniziare a considerare la vita dei materiali; studiare, progettare e costruire con lo scopo e l’idea di dare nuova vita alle nostre creazioni iniziando anche da una semplice demolizione o riuso dei singoli materiali. La capacita di una scomposizione delle strutture edili e il riutilizzo dei singoli materiali a nuova vita.

Portando all’estremo il concetto e forse per provocare la nostra sensibilità l’architetto giapponese  Shigeru Ban è già da anni impegnato in questa ricerca e a diffondere questa pratica, anche nel campo del sociale, puntando sullo studio e sulla realizzazione di edifici in tubi di cartone.

La responsabilità delle imprese edile

Dobbiamo essere realisti costruire un edificio ecosostenibile è possibile ma dobbiamo essere consapevoli della scelta che facciamo. Se vuoi costruire un edificio ecosostenibile il progettista e l’impresa edile devono essere consapevoli che devono realizzare un opera unica che deve rispettare le fasi passate e future.

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