Una guida semplice ma completa per il bonus ristrutturazioni 2020

Il web propone una guida per il bonus ristrutturazioni

Per il bonus ristrutturazioni 2020, il web, ha previsto una guida semplice ma completa per seguire tutto al meglio senza perdersi in preamboli  inutili.

Cosa comprendono le detrazioni fiscali 2020?

Ecco ciò che indica la guida

Fino al 31/12/19 si può usufruire dei seguenti bonus:

  • Bonus ristrutturazioni: detraibile fino al 50% della spesa sostenuta che è pari ad un massimo di 10.000 € ;
  • Bonus mobili: spettano solo se i lavori sono stati eseguiti prima dell’acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici.  o dei mobili/grandi elettrodomestici;
  • Bonus risparmio energetico: detrazione del 65% per i lavori di risparmio energetico. Spesa massima di 100.000€ da ammortizzare in 10 anni;
  • Bonus verde: detrazione del 36% per gli interventi sulla riqualificazione del verde urbano da parte di privati. Riguardano: balconi, terrazzi e giardini.

Quanto si può detrarre?

Fino al 31/12/19 si può usufruire di un bonus ristrutturazioni pari al 50%(faranno fede i bonifici pagati) sulla spesa sostenuta (compresa l’Iva) su un limite di 96.000 per ogni immobile.

Esempio:

Spesa sostenuta  10.000 bonus 50%: si potrà detrarre  5.000.

Questo importo (€ 5.000) verrà detratto dall’Irpef  nella propria dichiarazione dei redditi che saranno ripartiti in 10 rate annuali.

Ogni anno saranno detratti 500 € (5.000 € divisi in 10 anni)

Quali sono i lavori inclusi nel bonus?

I lavori sono:

  • Manutenzione straordinaria;
  • Restauro e risanamento conservativo;
  • Ristrutturazione edilizia.

Sono esclusi i lavori di manutenzione ordinaria a meno che non siano molto più importanti rispetto a semplici lavori ordinari.

Per esempio:

Rifare solo la pavimentazione non rientra nelle detrazioni, ma se il motivo per cui è stata rifatta la pavimentazione, è dovuto al rifacimento dell’impianto idrico allora si avrà diritto al bonus del 50%.

Questo è uno degli esempi ma, si potrà visionare l’elenco completo, nella guida dell’Agenzia delle Entrate.

A chi spetta il bonus?

Il bonus spetta a chi ha sostenuto le spese dei lavori e quindi intestatario di fatture e bonifici ma bisogna rientrare in alcune categorie.

Bisogna essere:

  • proprietario dell’immobile o della nuda proprietà;
  • titolare di un diritto reale di godimento (uso, abitazione o superficie, usufrutto);
  • comodatario;
  • locatario;
  • soci di cooperative divise ed indivise;
  • familiare convivente (anche non proprietario) che sostenuto le spese;
  • coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
  • componente di un unione civile;
  • imprenditori individuali di immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce;
  • soggetti indicati nell’articolo 5 del Tiur che producono redditi sottoforma di società (società semplici, società in nome collettivo, società in accomandita semplice e soggetti di imprese familiari) con le stesse indicazioni previste per gli imprenditori individuali.

P.S.: Per il coniuge e i parenti entro il 3 grado mentre per gli affini entro il 2 grado.

Quali sono i documenti che servono per ricevere il bonus

Per aver diritto al bonus bisogna essere in possesso di 4 documenti importanti:

  1. La fattura: il documento fiscale rilasciato da chi effettua i lavori. Nel documento bisogna scrivere alcuni dati (anche per star tranquilli in caso di controlli): i dati catastali dell’immobile su cui sono state effettuate le ristrutturazioni e i tipi di lavori effettuati ( manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia o risanamento conservativo).
  2. Il bonifico: può essere bancario o postale. Deve riportare: la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che ha diritto alla detrazione, il codice fiscale o partita Iva di chi ha eseguito i lavori;
  3.  La comunicazione ENEA: fino al 2018 era obbligatoria solo per gli interventi sul risparmio energetico riguardante il 65%. Ma nagli ultimi mesi del 2020 è obbligatoria anche per alcuni interventi di ristrutturazione edilizia. Per essere certi se si è obbligati a fornirla bisogna chiedere a chi ha fatto i lavori o al commercialista;
  4. La dichiarazione dei redditi: il commercialista inserirà nella dichiarazione dei redditi dei prossimi 10 anni le spese sostenute comprese di Iva.

P.S.: Comunque, la ditta, non riceverà la somma indicata ma un importo inferiore perché la banca applica una ritenuta (si tratta di un’anticipo di imposta). Verrà inserita nella dichiarazione dei redditi e si avrà diritto ad uno sconto sulle imposte che verranno pagate.

I lavori effettuati al condominio danno diritto al bonus?

I lavori effettuati al condominio sono detraibili del 50% in base alla quota millesimale.

Per questo tipo di lavoro rientrano anche i lavori di ordinaria manutenzione.

Effettua il bonifico l’amministratore che poi invierà ai proprietari la certificazione fiscale che riporta la quota dei lavori eseguiti sulle parti comuni.

Si ha sempre diritto se si vende l’immobile?

Se si vende l’immobile, di regola il bonus, andrà al nuovo proprietario ma esiste un’eccezione: al momento della vendita, in accordo con il compratore, si potrà inserire una clausola (assolutamente scritta) in cui si dichiara che il bonus rimanga al vecchio proprietario.

Si ha diritto al bonus se si perde il lavoro?

Assolutamente no! Non si può chiedere il rimborso perché si tratta di una detrazione dall’imposta e dato che non si ha un reddito non si ha diritto neanche alla detrazione.

Comunque si può cedere il proprio credito di imposta ad una banca o all’azienda che ha eseguito i lavori.

Per fare questo conviene sempre chiedere consiglio al proprio commercialista sul come comportarsi.

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