Non trascurare le strutture accessorie

Costruiamo una casa?

Un giorno, qualche tempo fa, arrivò nel mio ufficio un signore, un padre di famiglia come tanti ce ne sono, i quali passano la vita a lavorare, a risparmiare per i figli e arrivati ad una certa età vogliono garantire loro una bella festa di matrimonio e una bella casa. Si era rivolto a me come tecnico e come impresa edile per la costruzione di una bifamiliare per i suoi due figli. Ricordo che mi fece molta tenerezza e anche un po’ sorridere perché aveva già fatto un disegnino di come sognava e voleva la casa.

 

Era molto orgoglioso della sua prole, il maggiore era un biologo e si sarebbe sposato l’anno prossimo, il minore era un parrucchiere e desiderava iniziare una convivenza con la sua compagna. Mi raccontò del terreno, lasciato in eredità dalla nonna e che era da sempre, da quando erano nati i bambini, destinato per la costruzione della loro abitazione. Potete immaginare dunque la sua trepidazione, la sua fretta, era una vita che aspettava questo momento, era una vita che delineava a mente ogni particolare, ogni singolo aspetto di quella casa. Ne parlammo a lungo, volevo avere tutti gli elementi necessari per procedere, volevo accontentarlo.

 

 Costruiamo, ma rispettiamo le distanze tra le costruzioni.

Il terreno dove si doveva edificare confinava a nord con un altro terreno ove già esisteva una costruzione. In questi casi bisogna rispettare le dovute distanze, cinque metri dal confine, dieci dall’edificio. Il bozzetto che il mio cliente aveva elaborato, prevedeva che ogni appartamento fosse di circa 150 mq, con tre camere, tre bagni, balconi perimetrali e una scalinata esterna. Il problema era che, dai miei calcoli, dovendo rispettare tutte le dovute distanze tra le costruzioni, non era possibile accontentare tutte le sue richieste.

 

Le strutture accessorie.

Per legge, nel calcolo della distanza minima, si deve necessariamente tener conto anche delle strutture accessorie di un fabbricato, come nel caso delle scale esterne, dato che presentano connotati di consistenza e stabilità e quindi hanno natura di opera edilizia. Da questo discorso sono escluse le scale in ferro, a patto che, per struttura e consistenza, siano inidonee alla formazione di intercapedini dannose alla sicurezza e alla salubrità dei fondi (esempio le scale antincendio). Proposi quindi di ovviare costruendo la scala internamente e di ridurre i metri quadrati di ogni appartamento, mantenendone però la suddivisione così come lui la immaginava.

 

Per quanto riguarda i balconi, per rientrare nel limite minimo di distanza, suggerii di posizionarli a sud est, lungo il soggiorno e la cucina. Infatti anche essi rappresentano strutture accessorie dotate di dimensioni consistenti e stabilmente incorporate all’immobile con il quale costituiscono una costruzione unitaria, ampliandone la superficie e la funzionalità. Quindi vanno computate ai fini delle distanze, così come anche un pilastro che sorregge un ballatoio, una tettoia o la struttura di una pergotenda.

 

Gli elementi con funzione decorativa non contano nel calcolo delle distanze.

L’impresa edile di Treviso si è occupata della costruzione della casa, il papà e anche i suoi figli hanno realizzato il loro sogno. Nella struttura vi sono anche vari elementi con funzione decorativa, che quindi non rientrano nella computabilità perché di entità irrilevante, che non concorrono alla formazione di intercapedini, come i cornicioni, le grondaie, le lesene ecc. L’importante è che siamo riusciti a costruire rispettando la distanza tra gli edifici.

 

Anche tu desideri costruire la tua casa dei sogni? Io e l’impresa edile di Treviso siamo qui per questo, realizzeremo insieme la tua abitazione, avrai da noi una guida, il supporto e le soluzioni adatte alle tue esigenze.

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