materiale per il rinforzo di una casa

Parlare di rinforzo strutturale è sempre un impresa, ma soprattutto parlare di materiali per il rinforzo di una casa, risulta complesso in quanto non si ha la conoscenza di come sia stata realizzata l’opera.

La struttura più classica che possiamo trovare è un edificio con struttura a telaio, senza dimenticare ovviamente la struttura con muratura portante.

Già in altro articolo avevo già parlato di edifici con struttura murature portanti, e in questo articolo voglio parlare degli edifici con struttura a  telaio e di un possibile soluzione per il rinforzo della struttura.

materiale per il rinforzo e la struttura a telaio

Questo tipo di struttura è costituita da un’orditura di travi e pilastri che, formando un insieme di telai (si definisce telaio l’elemento strutturale realizzato con due ritti verticali di sostegno – pilastri – ed un traverso – trave – rigidamente connessi fra loro) ripetuti sia sul piano orizzontale che verticale, forniscono una continuità sotto il profilo statico consentendo l’utilizzazione dello spazio limitando gli ingombri planimetrici.

I pilastri, che costituiscono gli elementi verticali di interpiano, possono essere allineati lungo un asse formando una pilastrata o possono essere posti ad una distanza gli uni dagli altri in funzione della luce ottimale per i solai, secondo una maglia regolare che può essere quadrata, rettangolare o triangolare. Le travi, elementi orizzontali di piano, sono disposte in successione e costituiscono la travatura delle strutture a telaio.

Le strutture a telaio lavorano prevalentemente in regime di flessione, taglio e compressione.

materiale per il rinforzo e i problemi

Nelle strutture di ultima generazione, dove è stato usato il sistema a struttura a telaio in cemento armato vi possono essere carenze di tipo puntuale (resistenza a flessioni di travi e pilastri, scarsa resistenza dei nodi tra trave e pilastro, ecc) o di tipo globale.

Sicuramente quest’ultimo aspetto ritrova analogie con gli edifici a struttura muratura portante che abbiamo già parlato in un articolo precedente.

La regolarità in pianta ed elevazione dei fabbricati è sicuramente, come evidenziato in normativa , una qualità del fabbricato che lo preservava da comportamenti “rischiosi”.

Negli interventi sugli edifici esistenti è necessario quindi preoccuparsi di migliorare la risposta globale del fabbricato riducendo o eliminando questi comportamenti critici.

La modellazione eseguita dal professionista per valutare la risposta globale e locale della struttura serve, quindi, ad individuare le deformazioni dell’edificio e a valutare i punti critici sui quali intervenire in modo da ottimizzare i costi e i benefici di ristrutturazione dell’edificio.

In conclusione si può affermare che una riqualificazione energetica e strutturale di un edificio esistente passa obbligatoriamente attraverso un’attenta analisi e conoscenza dei materiali e della consistenza conformazione dell’esistenza, per poter progettare e proporre soluzioni tecniche, tradizionali o innovative, rispettose ed in “simbiosi” con l’esistente e che garantiscono elevata efficacia a costi adeguati.

La capacità del team integrato di progettisti architetti, energici, strutturalisti con la competenza degli esecutori, ovvero delle imprese edili e degli artigiani, svolgono un ruolo fondamentale per il raggiungimento dell’obbiettivo preffisato.

Non vi devono essere aspetti prioritari, ma esclusivamente una valutazione attenta di tutte le problematiche e uno studio integrato e coordinato delle soluzioni.

materiale per il rinforzo le soluzioni

Il rinforzo di strutture in calcestruzzo armato può essere eseguito con tecniche differenti in base alla dimensione dei pilastri, alla cantieristica (accessibilità delle zone necessarie all’intervento) e alla carenza strutturali rilevate.

Molto spesso si riscontrano staffatura insufficienti soprattutto in prossimità dei nodi previste dalle nuove normative.

Si opta  quindi per una configurazione del calcestruzzo mediante l’applicazione di rinforzi strutturali localizzati ( nei nodi principali o più soggetti a sollecitazioni) o diffusi su tutta l’altezza dei pilastri.

Le tecniche con le fibre di carbonio e resine epossidiche sono quelle maggiormente utilizzate in un passato recente ed anno il grande vantaggio di essere applicate con spessori ridotti, consentendo di risolvere il ponte termico con l’applicazione di appositi coibentazioni.

Di contro la resina richiede una particolare attenzione in fase di posa in quanto non gradisce situazioni umide e temperature troppo basse o troppo alte.

Inoltre l’assoluta impermeabilità al vapore deve essere considerata in fase di progettazione.

materiale per il rinforzo le soluzioni n. 2

La soluzione con gabbia metallica e betoncino di rinforzo è invece la soluzione più invasiva per quanto riguarda gli spessori (servono generalmente circa 5-6 cm di “corona” esterna), ma meno costosa e più facile da gestire in cantiere. Dopo aver portato a nudo il pilastro eliminando l’eventuale intonaco presente, si posizionano dei connettori (barra ad aderenza migliorata ancorati con resine) con la funzione di rendere solida la nuova “camicia” esterna al pilastro.

Successivamente si posa la gabbia al pilastro con ferri inseriti longitudinalmente al pilastro e in fine è possibile realizzare il getto mediante casseratura o con l’applicazione di spritz betton.

materiale per il rinforzo spritz-beton

La tecnologia del calcestruzzo proiettato o calcestruzzo spruzzato (chiamato anche sprayed concrete o shotcrete in inglese o spritzbeton in tedesco) consiste nello spruzzo, mediante una lancia ad aria compressa, di una miscela cementizia additivata con prodotti acceleranti di presa. Questi ultimi consentono l’aggrappo istantaneo del conglomerato nel momento in cui raggiunge la superficie di applicazione garantendo una massa compatta e omogenea.

Lo spritzbeton erroneamente viene anche definito gunite (dall’inglese to gun), che in realtà è una malta spruzzata, con un tenore di cemento più alto; la gunite ha in genere una granulometria massima di 4 mm, ed è usata soprattutto per impermeabilizzazioni e rivestimenti sottili.

Il calcestruzzo proiettato è utilizzato nelle opere di ingegneria civile in cui è richiesta la messa in opera di calcestruzzo in assenza di casseforme su strati successivi e quando sono richieste resistenze meccaniche elevate a brevissima scadenza.

La tecnologia del calcestruzzo a proiezione originariamente fu ideata come rivestimento provvisorio per il consolidamento e protezione primaria nelle opere sotterranee.

Attualmente viene sempre più considerato anche come rivestimento portante definitivo grazie allo sviluppo della tecnologia dei materiali, in questo caso, come in tutti i casi in cui lo spritzbeton ha funzioni strutturali, le caratteristiche meccaniche devono soddisfare le prescrizioni della legislazione vigente sui calcestruzzi ordinari.

Esistono un’infinità di variabili che possono influire direttamente o indirettamente sulle caratteristiche dello spritzbeton.

Completiamo l’informazione

Come al solito qui sotto vi lascio il link sempre aggiornato con tutti gli articoli che parlano di muratura.

E qui sotto vi lascio il link sempre aggiornato su tutti gli articoli che trattano di ristrutturazione in generale e di ristrutturazioni di appartamenti:

 In questa epoca dove sempre più spesso si cerca la qualità delle costruzioni, un Impresa edile deve essere professionale e sempre aggiornata soprattutto in città come Treviso, Venezia… dove la storia ci ha lasciato un patrimonio culturale.

Un preventivo di un’impresa edile di Treviso

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