edifici NZEB per tutti

Hai mai sentito parlare di edifici NZEB? La maggior parte delle persone e anche alcune imprese non hanno ancora assimilato questo concetto.

NZEB è l’acronimo di Nearly Zero-Energy Buildingsedifici ad altissima prestazione energetica che minimizzano i consumi legati al riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, illuminazione, produzione di acqua calda sanitaria.

In Italia, più comunemente si parla di edifici a energia quasi zero o edifici passivi, termini che ancora poco sento per le nuove case.

Per raggiungere i livelli di un edificio NZEB dobbiamo fare riferimento alle direttive europee EPBD acronimo di Energy Performance Building Directive. 

La direttiva EPBD prevede che gli Stati membri provvedono affinché entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione siano edifici a energia quasi zero e a partire dal 31 dicembre 2018 gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici e di proprietà di questi ultimi siano edifici a energia quasi zero.

Come impresa edile e come professionista è da anni che reputo buon senso costruire edifici a energia quasi zero. In passato gli ostacoli che incontravo principalmente per la realizzazione di questi edifici a energia zero erano: di tipo economico e informativo.

Oggi, con grande piacere, questi ostacoli sono facilmente superabili e basta la volontà, anche del semplice cliente che deve costruirsi una modesta casa, per realizzare un edificio “sostenibile”.

Con grandi sforzi le imprese edili sono arrivate al sudato traguardo imposto al 2020, ma non possiamo fermarci ora perché un altro obbiettivo ci attende al 2050!!!.

L’obbiettivo che la comunità Europea ci impone per il 2050? Far si che da qui al 2050 il parco immobiliare europeo sia composto da edifici a energia quasi zero. (Tutti gli edifici dovranno essere a energia zero!!!)

In Italia questo obbiettivo rappresenta una grande sfida, considerando tutti gli edifici storici, basti pensare a città come Venezia Treviso dove la maggior parte degli edifici ha dei consumi elevati.

È facile capire che il futuro dell’edilizia in Italia sia la ristrutturazione.

edifici NZEB la strategia

L’accordo raggiunto a dicembre 2017 prevede l’istituzione di piani nazionali per il recupero degli edifici.

Ogni stato membro dovrà dotarsi di leggi per incentivare l’obbiettivo di edifici a zero emissioni, coinvolgendo le piccole e medie imprese (PMI), concentrarsi in modo mirato sugli edifici meno performanti sotto il profilo energetico e diminuire l’impatto economico iniziale dell’intervento.

Un altro intervento, collegato parzialmente con l’edilizia sono le misure per l’incentivazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, sia su nuovi edifici che su ristrutturazioni.

Trovo interessante l’impiego di tecnologie per il monitoraggio degli edifici. Monitorare gli edifici e creare un delle banche dati può aiutare a migliorare i sistemi costruttivi o semplicemente il nostro stile di vita.

Quest’ultimo punto, per essere veramente  utile (hai progettisti e alle imprese edili) , dovrà essere completo di tutti i dati di costruzione dell’edifico; come la trasmittanza, sfasamento, tipo di muratura, particolari costruttivi, ecc.

L’aspetto più interessante di tutte queste normative sta nel fatto che gli edifici NZEB sono già tra noi, ristrutturazioni con obbietti di zero emissioni sono già state realizzate.

edifici NZEB qualche esempio

Di edifici nzeb ne possiamo ormai trovare molti e possiamo prendere anche qualche spinto interessante per le nostre piccole costruzioni edili.

Tra i tanti edifici il nuovo Campus dell’Università Bocconi a Milano può essere un esempio incoraggiante sulla possibilità di riqualificare una zona. Stiamo parlando della zona  una volta occupata dagli stabilimenti della Centrale del Latte di Milano, il progetto porta la firma dello studio giapponese Sanaa di Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, che ha vinto il concorso internazionale bandito dallo stesso ateneo nel 2012.

L’obbiettivo di questo progetto ; vuole essere un mezzo per rigenerare l’intero tessuto urbano circostante, creando una cittadella aperta dove la comunità possa sentirsi a casa.

Progetto che ha trovato anche delle forte critiche per l’estetica:

il progetto di SANAA sarebbe infatti «un labirinto di ciambelle piovute come satelliti nel cuore di Milano», caratterizzato da una «morfologia biomorfa e ameboica» che ha poco o nulla a che vedere con la città. cit Cesare De Seta

Personalmente e come impresa edile posso solo trarre informazioni di carattere costruttivo ed apprezzate lo studio di fattibilità ma soprattutto la parte che riguarda l’efficienza energetica delle edificio; ottimizzando la ventilazione naturale e riducendo in modo significativo l´impiego dell´illuminazione e dell´aerazione artificiale.

Oltre ai sistemi di ventilazione ed illuminazione naturale, il progetto prevede anche l’integrazione di muri isolanti al 50% opachi e 50% trasparenti, un sistema di riciclaggio dell’acqua piovana e pannelli fotovoltaici installati sul tetto.

edifici NZEB e il BedZED

Un altro interessante edificio Nzeb è situato nella magica Londra, (a prova che gli edifici nzeb possono essere costruiti ovunque :-))  e più precisamente a Hackbrig (Sutton).

Questo edificio ha una marci in più, ha dimostrato che è possibile realizzare costruzioni sostenibili e a basso consumo energetico.

L’idea e il progetto sono stati curati dall’architetto Bill Dunster che ha realizzato questa struttura dotata di 82 abitazioni e 777 mq di pannelli solari ( circa 37 kw).

L’orientamento e l’involucro edilizio degli appartamenti, sono stati studiati in modo da garantire il risparmio energetico. Uno strato di isolante cinque volte superiore agli standard e grandi finestre a sud, caratterizzate da doppi o tripli vetri, consentono di accumulare il calore in inverno.

Un altra caratteristica che contraddistingue questo edificio è nella studio dei materiali.

I materiali sono tutti di recupero e prodotti ad una distanza inferiore ai 35 km dal sito, così da ridurre l’impatto ambientale dovuto alle emissioni nocive dei camion. In particolare, il 60% dei mattoni è fabbricato sul posto, il legno proviene da foreste sostenibili ed il ferro da una stazione ferroviaria demolita.

Sotto l’asfalto, uno strato di vecchie bottiglie frantumate garantisce il drenaggio dell’acqua piovana.

Sul tetto, un apposito sistema convoglia le acque piovane che vengono poi raccolte in apposite vasche e riutilizzate per lo scarico dei bagni e per innaffiare le piante.

Se segui questo blog, ti sarà facile capire che i concetti per costruire un edificio nzeb son sempre gli stessi e facilmente applicabili a qualsiasi edificio.

edifici NZEB continua lo sviluppo

In questo blog di edilizia, ho sempre scritto di case passive e lo trovo appagante. Con l’arrivo delle case passive Nzeb, l’edilizia ha raggiunto un buon risultato e dobbiamo continuare per questa strada per migliorare l’ambiente circostante.

Qui sotto vi lascio un link che vi mostra tutti gli articoli che parlano delle case passive.

In questa epoca dove sempre più spesso si cerca la qualità delle costruzioni, un Impresa edile deve essere professionale e sempre aggiornata soprattutto in città come Treviso, Venezia ecc, dove la storia ci ha lasciato un patrimonio culturale.

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