Le distanze tra costruzioni e i rapporti di vicinato.

Elementi da considerare per rispettare le distanze durante la costruzione.

Da anni sono proprietario di una fantastica villetta a schiera su due piani, davanti vedo il bellissimo panorama delle colline, dietro di me i campi, sono vicino al lavoro, alla scuola per portare i bambini e nel tempo libero amo fare lunghe passeggiate con il cane e la famiglia. Il vicinato è tranquillo e pacifico, spesso ci ritroviamo anche per  grigliate e feste, ospitate a turno.

Tutto è idilliaco e la vita scorre tranquilla nel quartiere. È stato così fino al giorno in cui hanno venduto la casa libera sul lato destro della mia. Quando si è presentato il nuovo vicino con l’impresa edile tutti nel quartiere pensavamo a dei semplici lavori di restauro, invece così non è stato, purtroppo per me aggiungerei.

Giorno dopo giorno vedevo crescere una nuova struttura corredata da una scala esterna. Il tutto mi sembrava incredibilmente vicino al lato destro delle mia abitazione, mia moglie continuava a dirmi di stare tranquillo, era solo la prospettiva. Eravamo abituati a non avere vicini e ad avere molta visuale disponibile su quel lato. Però mi sembrava comunque troppo ravvicinato, non arrivava praticamente più luce da quella parte, che tra l’altro era proprio quella delle camere da letto.

Lavorando come tecnico per l’Impresa Costruzioni Bruschetta ero sicuro che qualcosa di strano e per nulla a norma stesse succedendo. Ma volevo dare fiducia a quello che mi dicevano gli altri e al buon senso del nuovo vicino.

I mesi passarono e, purtroppo, avevo ragione. Aveva ampliato la sua abitazione, ma così facendo ora le nostre case erano troppo vicine. Dovevamo vivere con le finestre delle camere oscurate per evitare che la gente guardasse dentro passando dalla nuova scala esterna, come già era successo.

Avrei voluto provare a parlarci, più di una volta sono andato a citofonargli, ma era come un fantasma e nessun altro nel quartiere l’aveva conosciuto. Iniziavo a pensare che volesse evitare problemi, dato che era evidente che fosse nel torto. Era chiaro che le distanze tra le nostre costruzioni ora non fossero a norma di legge, ma per esserne sicuro e muovermi di conseguenza, prima volevo informarmi.

Le distanze legali e i confini.

Consigliato da un collega, acquistai la terza edizione di “Rapporti di Vicinato” di Riccardo Mazzon, un manuale incentrato sulle distanze legali e i confini tra le abitazioni secondo il codice civile. La novità principale di questa edizione è l’ampliamento dei temi trattati e un focus sui recenti apporti legislativi. Il tutto di semplice comprensione grazie al supporto di schemi, tabelle e formule.

Ho trovato particolarmente interessante, vista la mia problematica, la parte dedicata alle distanze tra le costruzioni, le strutture accessorie e gli elementi da prendere in considerazione per il calcolo.

La scalinata esterna.

La scalinata esterna, essendo in tutto e per tutto un accessorio stabile e dotato di consistenza, avrebbe dovuto rispettare la regolamentazione della distanza tra costruzioni. Solo una scala di ferro aggiunta successivamente al fabbricato poteva essere esente da questa regola, ma non in tutti i casi.

Il balcone.

Un altro elemento che viene considerato dalla legge per il calcolo delle distanze tra abitazioni è il balcone, dato che va a tutti gli effetti ad ampliare la superficie e la funzionalità. La regola stabilisce chiaramente che la distanza minima dev’essere di dieci metri tra le varie pareti, sporgenze e balconi. Andando a misurare la distanza che divideva le nostre case, ne passavano solo quattro.

Come si calcola la distanza minima tra costruzioni?

In poche parole, per calcolare la distanza bisogna considerare tutti gli elementi che costituiscono un oggettivo ampliamento dell’abitazione (anche pilastri, caminetti esterni, tettoie e strutture di pergotende) e vanno quindi realizzati in maniera regolamentare. Non trascurate le strutture accessorie, da non confondere con quelle decorative.

Gli elementi che  vengono considerati semplicemente decorativi e non accreditati per il calcolo delle distanze sono quelli puramente ornamentali con limitata entità come: cornicioni, mensole, e tetti spioventi. Insomma, tutto ciò che non costituisce un aumento volumetrico o superficiario significativo dell’abitazione. Questi elementi possono variare in base ai regolamenti locali, aggiungendone o togliendone altri.

Fortunatamente, riuscì a parlare con il vicino e, dopo avergli fatto presente che le nuove modifiche apportate costruendo casa non fossero a norma, trovammo una soluzione e gli prenotai una consulenza presso la nostra impresa edile di Treviso. In breve tempo risolvemmo il problema, ripristinando la corretta distanza tra le abitazioni.

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