Intonaco in terra nella bioedilizia

Molte volte ho parlato dell’intonaco naturale, pregi e difetti. Nella bioedilizia e obbligo usare un intonaco naturale per molti motivi, qualche tempo fa sono andato a vedere una casa in balle di paglia e purtroppo l’intonaco a base cementizio si stava tutto staccando.

Principalmente questi errori sono dovuti a un poca professionalità delle maestranze, costruire un edificio ormai comporta un minimo di sapere. Purtroppo molte imprese edili trascurano fattori che sono fondamentali, soprattutto su appartamenti in vendita.

Un altro problema per le imprese edili sta nel prezzo, l’intonaco in terra, visto la sua possibile reperibilità, costa molto meno di un intonaco a base cementizia; ma la manovalanza poco reperibile per un intonaco in terra fa lievitare i costi.

In questo articolo voglio parlare dell’intonaco in terra e portare un esempio per dimostrare che si può realizzare di tutto, avendo le giuste conoscenze.

La terra cruda come materiale da costruzione può vantare in Sardegna una documentazione sia archeologica  decisamente ampia ed a suo modo completa. I maggiori Archeologi sardi sono concordi nell’individuare il ruolo della “terra” come antico materiale da costruzione.

Un altro fantastico documento scritto lo troviamo nei testi di Vitruvio gia largamente citato in questo blog.

Vitruvio nel suo notissimo Trattato di 2000 anni fa, rappresenta e conserva il fascino degli antichi documenti  scritti che spiegano una pratica che ormai abbiamo perso ma che stiamo nuovamente ri-scoprendo. Scrive Vitruvio:

Parlerò anzitutto dei mattoni, con quale terra convenga che essi siano formati. Poiche non debbono essere formati con argilla sabbiosa ne ghiaiosa ne da sabbia, poiché se sono formati da questi tipi di terra in primo luogo divengono pesanti,poi, quando nei muri sono bagnati dalle piogge, si rovinano e si sciolgono e la paglia in questi non aderisce a cagione della non purezza dell’argilla. Invece debbono essere apprestati con terra chiara cretosa ovvero con terra rossa….

L’argilla e l’intonaco in terra

L’argilla ha un ruolo determinante sulla possibilità di impiegare la terra come materiale da costruzione. E’ infatti questa frazione che esercita la proprietà leganti determinanti per le prestazioni sia allo stato fresco in termini di fluidità, coesione e plasticità (che consente quindi l’impasto, l’omogeneizzazione e la formatura) che allo stato indurito (a secco) agendo da fase legante alla stregua di un cemento.

Caratteristiche dell’argilla sull’intonaco in terra

L’argilla è un materiale naturale poiché si ricava dalla terra tal quale e alla fine del suo ciclo ritorna alla terra.

È facilmente reperibile. Si tratta di un materiale naturale, che ha numerose proprietà e che appartiene alla nostra tradizione costruttiva. Unita ad un inerte (sabbia, polvere di marmo, ecc.) forma la terra cruda, ideale per l’intonaco e la finitura delle pareti. Vediamo il perché

Eccovi dei buoni motivi per utilizzare l’argilla per le pareti di casa vostra.

Perché scegliere prodotti a base di argilla per l’intonaco o la finitura delle pareti.

L’argilla presenta alcune proprietà che la rendono adatta per le pareti dentro casa (all’esterno è sconsigliata perché con la pioggia si dilava, a meno che non sia ben riparata). Regola l’umidità degli ambienti poiché ha la proprietà di assorbire l’umidità eccessiva e di rilasciarla gradualmente.

Il livello di umidità rimane perciò costante.

Realizzare un’intonaco d’argilla è ecologica perché per realizzare prodotti in argilla il dispendio di energia è minimo. È facile da lavorare, adattabile e plasmabile: si può impastare a mano con l’aggiunta di acqua. Non è pericolosa da usare poiché non contiene sostanze chimiche tossiche o pericolose: si può stendere con le mani!
È riutilizzabile a distanza di anni: potete tenerla da parte e riusarla semplicemente aggiungendo acqua.

Quando parliamo di “non contiene sostanze chimiche tossiche” dobbiamo immediatamente pensare ai VOC o COV. Nell’articolo: Una casa sana senza cov parlo dei rischi per la salute delle persone.

I COV presenti nell’ambiente interno sono principalmente emessi dai materiali da costruzione, dai prodotti di finitura (rivestimenti, vernici esclusi le pitture totalmente naturali ) e da quelli intermedi per la posa (adesivi, sigillanti).

Intonaco in terra e i leganti

Voglio soffermarmi su i leganti della terra e in questo caso sull’argilla e più precisamente sul tipo di argille.

L’argilla è composta da granuli la cui grandezza risulta essere inferiore ai 2 μ, pari a 0,002 mm. I minerali argillosi si classificano in base alla loro espansibilità e alla presenza di costituenti amorfi in tre gruppi:

  • delle caoliniti, a cui appartengono tre specie di minerali distinti (caolinite, nacrite e dickite), impiegato per al produzione di ceramiche;
  • dei cloriti, in cui sono presenti silicati idrati di ferro-oso che gli conferiscono la colorazione verde;
  • della montmorrillonite, con una struttura espandibile e quindi con elevata capacità di assorbimento d’acqua. Si riscontrano notevoli variazioni nei rapporti tra SiO2 e Al2O3 addirittura con l’eventuale sostituzione dell’alluminio con Fe, Mg, Mn, Zn ecc.
Queste tre tipi di terre/argille le ritroviamo su vari intonaci (tradizionali), di conseguenza possiamo dire che un intonaco tradizionale può essere composto da una parte di argilla.
Negli intonaci tradizionali prevalentemente ho ri/trovato la componente argillosa della caolinite. All’inizio l’ho usata senza domandarmi il perché; con il tempo e molte ricerche mi sono appassionato a questa alchimia che rimane tuttora una vera magia che solo la conoscenza ti fa apprezzare.
La mia curiosità non si ferma qui e con il tempo dalla mia parte spero di avere l’occasione di sperimentare tutte queste argille e capire la vera differenza.

Un esempio di edificio con intonaco in terra

Per rendere energeticamente efficiente qualsiasi edificio nei Paesi che si affacciano sul golfo Persico, le prime voci da considerare sono l’aria condizionata e le strategie di raffrescamento.

La sfida l’hanno raccolta gli studenti della German University of Technology (GUtech) di stanza nel bollente Oman e il risultato è ECOHAUS, un prototipo costruito all’interno del campus universitario di Halban, non distante dalla capitale Muscat. Mattoni di terra cruda, strategie di raffrescamento passivo, scelta ponderata di ogni elemento di design dell’edificio e dell’impronta di carbonio dei materiali da costruzione: così gli studenti hanno provato a massimizzare il periodo di tempo durante il quale la casa riesce a mantenersi fresca senza l’ausilio di dispositivi energivori.

Al primo colpo d’occhio si nota la forma cilindrica dell’edificio. Muri curvi e rientranze studiate nella facciata permettono a ECOHAUS di ricevere una buona dose di luce naturale limitando allo stesso tempo il guadagno solare: in tal modo l’irraggiamento termico è considerevolmente ridotto rispetto a un analogo edificio di forma cubica. Sempre funzionale al raffrescamento è l’involucro doppio che circonda la casa.

La sua presenza crea delle zone cuscinetto tra il guscio e l’edificio vero e proprio che mantengono una differenza termica rilevante e concorrono a diminuire il consumo energetico totale.

Consumo che non è pari a zero. Anche l’impianto di condizionamento, però, è stato studiato per limitare i consumi ed appoggiarsi alle caratteristiche del design dell’edificio. Il sistema di raffrescamento da un lato utilizza acqua per raffreddare le superfici, mentre dall’altro è in grado di recuperare il calore e di abbattere il tasso di umidità dell’aria.

Intonaco in terra e altre tecnologie

L’orientamento di ECOHAUS contribuisce a massimizzare la ventilazione naturale, mentre come materiale da costruzione per le pareti sono stati impiegati mattoni di terra cruda compressa, dotati di un’eccellente massa termica e simili per caratteristiche e prestazioni ai materiali usati in Oman nell’edilizia tradizionale.

Che energia è necessaria è parzialmente fornita dal tetto i pannelli solari e l’acqua calda viene riscaldata con pannelli solari termici pure. Tutti gli elettrodomestici della casa risparmiare energia e acqua, mentre un sistema di gestione degli edifici aiuta a mantenere il più comodo ambiente interno controllando per i tassi di umidità, temperatura e il cambiamento d’aria.

Hanno utilizzato materiali riciclati per quanto possibile al fine di ridurre l’impronta di carbonio del loro progetto e una fitodepurazione sul posto aiuta a trattare la Blackwater, che possono poi essere riciclata per irrigare il paesaggio – ognuno dei quali sono costituiti da piante autoctone che si adattano al clima locale e quindi richiedono idratazione minimo.

Il team ha anche fatto uso di materiali dell’Oman e artigiani per quanto possibile per sostenere l’economia locale. I mattoni di terra compressa sono state fatte in loco.

Se vuoi sapere altre caratteristiche dell’intonaco naturale, nell’articolo: Le caratteristiche intonaco naturale, inizio a spiegare il motivo che dovrebbe portare ogni impresa edile a consigliare questo materiale.

…voglio ricordare che l’intonaco naturale fa parte della bioedilizia e quindi fondamentale per avere una casa sostenibile. Come ormai si è capito per realizzare un intonaco naturale degno della bioedilizia bisogna conoscere a pieno tutte le caratteristiche dei vari componenti…

qui sotto riporto il link sempre aggiornato con tutti gli articoli che trattano l’intonaco.

Se in alternativa vuoi conoscere tutte le caratteristiche su’intonaco tradizionale nell’edilizia qui sotto trovi il link di tutti gli articoli che trattano le caratteristiche dell’intonaco.

In questa epoca dove sempre più spesso si cerca la qualità delle costruzioni, un Impresa edile deve essere professionale e sempre aggiornata soprattutto in città come Treviso, Venezia… dove la storia ci ha lasciato un patrimonio culturale.

Un preventivo di un’impresa edile di Treviso

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