La deformabilità intonaco un dato che ci permette di minimizzare il problema delle fessurazioni nelle costruzioni edili

Deformabilità intonaco in edilizia

Si sono ancora qui a parlare di intonaco…. ancora troppo spesso vedo maestranze che considerano l’intonaco nelle costruzioni edili come qualcosa di semplice e banale che qualsiasi persona può eseguire.  Considerazione quest’ultima completamente sbagliata.

Quando mi soffermo a guardare gli edifici questa politica di qualità si mostra con tutto il suo “pessimo” splendore.

Qui in Italia abbiamo una fantastica storia sull’intonaco che purtroppo abbiamo ormai perso, professionalmente mi tengo stretto questo fantastico antica conoscenza sull’intonaco e appena trovo nuovi corsi o scritti me ne approprio.

Sull’intonaco ho scritto vari articoli e come sempre a fine articolo trovate il link per visionare tutti gli articoli che ho già scritto su questo tema.

Deformabilità intonaco

Esaminando, anche superficialmente, le strutture in muratura (portante o di tamponamento; in mattoni o in blocchi; in pietra naturale o in laterizio), si notano spesso sugli intonaci cavillature o fessure molto sottili, la cui origine, senza considerare le conseguenze dei cedimenti di fondazione o di altre cause importanti (ad esempio errori di calcolo e di dimensionamento strutturale), è quasi sempre dovuta a disattenzioni esecutive o a dimenticanze progettuali.

Tralasciando gli errori dovuti a cedimenti strutturali, e considerando il problema fessurazione, la soluzione sta nel considerare la deformabilità del intonaco Andiamo a spiegare meglio questo concetto e come possiamo evitare le fessurazioni tramite un’intonaco tradizionale.

L’intonaco di grassello si caratterizza per l’alta deformabilità relativa, grazie al basso modulo elastico dinamico, determinato dalla maggiore flessibilità dei leganti, che consentono di sopportare bene gli assestamenti iniziali delle costruzioni edili e in seguito, le sollecitazioni dovute ad esempio alle escursioni termiche, alle variazioni dell’umidità relativa dell’aria, alle variazioni, ecc.

deformabilità intonaco e il modulo elastico

Il modulo di elasticità è una grandezza caratteristica di un materiale che esprime il rapporto tra tensione e deformazione nel caso di condizioni di carico monoassiale ed in caso di comportamento del materiale di tipo “elastico”. È definito come il rapporto tra lo sforzo applicato e la deformazione che ne deriva.

Nelle nuove costruzioni edili la deformabilità dell’intonaco gioca un ruolo importante, in quanto nelle nuove costruzioni edili ci sono diversi materiali che hanno diversi comportamenti a seconda delle loro funzioni o composizioni.

Pensiamo solamente a colonne in cemento armato e ai muri di tamponamento in laterizio, ricordo (tanto per peggiorare la situazione) che molte volte viene consigliato di tenere diviso i due materiali da un foglio (1/2 cm) di materiale  qualsiasi.

Purtroppo si continua, causa: insufficiente professionalità da parte delle maestranze, basso budget, si continua a vedere intonaci fatti male e senza alcuna prevenzione. Tutto questo causa molteplici problemi: fessurazioni, infiltrazioni d’acqua, distacco dell’intonaco, ecc.

Uno degli errori più eclatanti che vedo più spesso (causata principalmente dalla mancanza di un “maestro” del settore) è la bagnatura del supporto dove si va ad intonacare.

Cercando su internet studi e ricerche sull’intonaco mi sono imbattuto su un’interessante studio condotto dal  Consorzio Alveolater. Personalmente lo studio che riportano e molto semplice e coinciso e come impresa edile mi piacerebbe approfondire il tema, spero di trovare occasione per farlo.

deformabilità intonaco La sperimentazione

Nel 1995, l’Istituto Edile e il Consorzio Alveolater hanno attivato una sperimentazione, realizzando muri e intonaci e simulando i metodi esecutivi tradizionali e metodi affrettati e approssimativi, purtroppo possibili sui cantieri.

Questo per capire se i difetti degli intonaci possano essere evitati con semplici attenzioni esecutive, indipendentemente dai tipi di intonaco usati e dalle caratteristiche del laterizio impiegato.

Si sono confrontati sei muri di riferimento con ventitré muri di prova, tutti di altezza di m 1,60 e con base di m 1,50. La muratura delle pareti di riferimento, in mattoni Uni a due teste e in blocchi alleggeriti in pasta con spessore di 30 cm, è stata eseguita con giunti di malta verticali e orizzontali ben costipati, senza vuoti o rientranze, in modo da garantire le presumibili condizioni ideali per l’intonaco.

Nell’intonaco tradizionale a tre strati, sul rinzaffo eseguito da due giorni è stato steso il “corpo” e nella stessa giornata sul corpo è stato fatto il terzo strato di finitura, eseguito con sabbia fine, calce e cemento.

Le pareti prima, e successivamente il rinzaffo, sono state accuratamente bagnate per evitare l’assorbimento da parte del supporto dell’acqua di impasto dell’intonaco e quindi ridurre il rischio della formazione di crepe per eccessiva rapidità di asciugatura.

deformabilità intonaco e i muri

I muri di prova sono stati costruiti tutti in laterizio alveolato, impiegando blocchi asciutti, a facce piane e a incastro, con giunti di malta interrotti e mal costipati e sottoponendoli a intonaci monostrato, in opera e premiscelati.

In un caso l’intonaco è stato realizzato in modo tradizionale, a tre strati, ma senza bagnare il supporto. In una serie di muri di prova si è applicato un intonaco fibrorinforzato, allo scopo di contrastare il ritiro mediante fibre di polipropilene di dimensioni di circa 1 cm, ritenendo che questo intonaco, relativamente nuovo, possa costituire una proposta adeguata alle nuove esigenze dei cantieri, in grado cioè di adattarsi e di ben sopportare, grazie alle caratteristiche innovative, l’accelerazione dei cicli costruttivi.

Si sono rilevate anche le condizioni termoigrometriche al momento dell’intonacatura. In sintesi, si è operato con muri di riferimento, eseguiti a regola d’arte, e muri di prova rappresentativi di alcuni possibili errori di cantiere .

deformabilità intonaco le variabili

Le variabili sono state: – laterizio normale o alveolato – mattoni 12x25x5,5 e blocchi alveolati 30x25x19 – confezione del muro molto accurata o grossolana – intonacatura in tre strati o in un solo strato – supporto bagnato o non bagnato – intonaco mantenuto bagnato o meno. – intonaco confezionato a mano o preconfezionato (anche fibrorinforzato). Si è riscontrato che intonaci monostrato, ad alto dosaggio di cemento, messi in opera senza la preventiva bagnatura del supporto, e non bagnati dopo la posa, manifestano in tempi brevi un diffuso insorgere di cavillature.

deformabilità intonaco le conclusioni

Intonaci a tre strati, anche posati senza bagnatura del muro, ma mantenuti successivamente umidi, hanno dato un ottimo risultato. Ugualmente bene si è comportato un intonaco monostrato a granulometria abbastanza grossolana.

Nel corso delle sperimentazioni si è riscontrato che il laterizio alveolato, intonacato in modo tradizionale, si è comportato in modo eccellente con un minimo di fessurazioni, se non meglio, dei muretti in mattoni Uni, in ambiente libero e sotto le stesse condizioni termoigrometriche.

Come promesso qui sotto riporto il link sempre aggiornato con tutti gli articoli che trattano l’intonaco.

Se in alternativa vuoi conoscere tutte le caratteristiche su’intonaco tradizionale nell’edilizia qui sotto trovi il link di tutti gli articoli che trattano le caratteristiche dell’intonaco.

In questa epoca dove sempre più spesso si cerca la qualità delle costruzioni, un Impresa edile deve essere professionale e sempre aggiornata soprattutto in città come Treviso, Venezia… dove la storia ci ha lasciato un patrimonio culturale.

Un preventivo di un’impresa edile di Treviso

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