il calcestruzzo e l’edilizia

Il calcestruzzo e l’edilizia

 

Il calcestruzzo e l’edilizia, erroneamente, viene spesso considerato da molti ancora come un materiale tradizionale, senza prendere in considerazione il fatto che, in questi ultimi trent’anni, il prodotto ha subito una rivoluzione tecnologica di grande rilievo, che l’ha portato a pieno diritto nel regno dei materiali high tech.
Si ignora così che in tempi recenti nuove materie prime, ricerche, know how e tecnologie di produzione sempre più sofisticate e innovative hanno portato ad un’importante evoluzione del prodotto, spesso scarsamente o insufficientemente recepita persino da molti operatori del settore.

Salutato alla fine del XIX secolo come materiale resistente all’incendio e con le stesse proprietà della pietra naturale, il calcestruzzo armato, invece, nel corso della sua breve storia come materiale da costruzione, ha evidenziato non poche criticità se non ben progettato ( dal punto di vista della composizione) e correttamente posto in opera.

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Moltissimi, infatti, sono stati gli insuccessi, in termini di durabilità e funzionalità, non solo negli edifici dell’edilizia abitativa, ma anche nelle strutture e infrastrutture progettati da famosi architetti e ingegneri. In particolare, le opere in calcestruzzo armato hanno evidenziato una spiccata vulnerabilità nei confronti delle azioni aggressive ambientali promosse principalmente dall’anidride carbonica presente nell’atmosfera, dei cloruri in acqua di mare e nei sali disgelanti utilizzati per la rimozione dei ghiacci delle sedi stradali, dai solfati nelle acque e nei terreni.

Numerose anche le forme di alterazioni e degrado congenite, legate ad errori nella progettazione dei particolari costruttivi, nella cura dell’estetica delle superfici in calcestruzzo facciavista oltre che alla fase di realizzazione dell’opera con scadenti lavorazioni del calcestruzzo. La qualità e la professionalità dell’impresa edile anche con questo materiale è fondamentale.

 

Il risultato di questi errori commessi in passato cui occorre associare, almeno nella fase di start-up, una scarsa conoscenza dei fenomeni di degrado e di qualità legata alla deformazione lente del materiale, è rappresentato da forme di alterazioni e da fenomeni di dissesto che connotano molte delle costruzioni realizzate nel XX secolo.

La conferma di una capillare diffusione delle patologie del conglomerato cementizio armato è testimoniata dalla continua crescita degli investimenti nel settore della manutenzione e del ripristino delle costruzioni esistenti che negli ultimi anni, in molti Paese, hanno superato quelli destinati alle nuove costruzioni.

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Il settore nella manutenzione e del ripristino, inoltre, secondo le stime più attendibili degli analisti immobiliari è destinata ulteriormente a crescere. Conseguentemente si rende necessario mettere a disposizione dei progettisti e delle imprese di costruzioni edili e delle committenze pubbliche e private, strumenti pratici che possono essere d’ausilio per una corretta progettazione e realizzazione di un intervento manutentivo e/o di adeguamento strutturale.

Questo dovrebbe portare le imprese di costruzioni edili a una maggior professionalità o all’uso di materiali sostenibili, e quindi al settore della bioedilizia. Nelle ristrutturazioni edilizie il calcestruzzo deve trovare la compatibilità con la struttura esistente, restaurare nelle città come Treviso o Venezia dove abbiamo una storia ben precisa delle tecnologie costruttive è impensabile utilizzare il calcestruzzo armato che è poco compatibile con i sistemi costruttivi di una volta.

calcestruzzo e l’edilizia la storia

Dal periodo romano attraverso il medioevo, l’occidente dimenticò la tecnica del calcestruzzo, per affidare le sue strutture alle pietre e all’abilità di tutta una serie di maestranze maestranze di cavatori, cavatori, intaglia intagliatori e muratori. muratori.

A partire partire dalla seconda metà del Settecento e lungo tutto l’Ottocento, Ottocento, le sperimentazioni e le osservazioni scientifiche permisero di riscoprire riscoprire un legante legante adatto a ricostruire frammenti frammenti di pietrisco e ghiaia in una pietra artificiale ponendo le basi di una tecnica costruttiva che rivoluzionerà i procedimenti del cantiere.

Dai primi dell’Ottocento al 1880, il conglomerato cementizio dei Romani viene reinventato, nel modo di essere manipolato, nel modo di essere progettato progettato e nella sua convenienza economica-produttiva. produttiva.

Il nuovo materiale permise dapprima solamente di fondare le pile dei ponti, le strutture strutture portuali, di fare i canali delle fognature della città ottocentesca. Per impiegarlo estesamente nelle costruzioni occorreva inventare ancora un materiale capace di superare la pietra, pietra, perché più di essa resistente a trazione. Si trattava di unire alla “pietra artificiale” un materiale ad essa compatibile, capace di conferire al tutto necessaria resistenza a trazione. trazione.

 

L’inserimento di rinforzi in ferro con funzione funzione resistente resistente a trazione, nella seconda metà dell’Ottocento, diventa  l’invenzione di un nuovo materiale e, con esso, della sua tecnica costruttiva e del suo impiego come vero e proprio piego come vero e proprio procedimento costruttivo. costruttivo. È l’invenzione del calcestruzzo armato, più semplicemente, del cemento cemento armato.

Con l’utilizzo del calcestruzzo armato inizia una nuova epoca: si tratta del primo materiale costruttivo costruttivo eterogeneo, eterogeneo, poiché è un composto composto di acciaio, acciaio, cemento, sabbia, ghiaia e acqua, le cui caratteristiche risultano migliori dei singoli elementi che lo compongono. Ma è solo a partire dagli anni ’20 che gli architetti del Movimento Moderno iniziarono a considerare elementi di primaria importanza le caratteristiche t importanza le caratteristiche tipiche del calcestruzzo

“Il fatto di poter creare pietre fuse di qualunque forma, superiori alle naturali, perché capaci di resistere a tensioni, ha in sé qualcosa di magico”. (Pierluigi Nervi)

Quando si parla di calcestruzzo mi vengono in mente tre grandi architetti: Carlo scarpa e Charles-Edouard Jeanneret-Gris o come tutti lo conoscono: Le Corbusier e non dimentichiamo Frank Llyod Wright o meglio conosciuto con la Casa Kauufmann  o la Casa sulla cascata.

In questo articolo scriverò una breve introduzione su Carlo Scarpa.

Carlo Scarpa e il calcestruzzo e l’edilizia

Carlo Scarpa è considerato uno dei grandi architetti contemporanei, ma per molto tempo la sua professionalità, il suo talento e soprattutto il suo successo non sono stari riconosciuti da una parte del mondo dell’architettura. Il motivo è semplice: Carlo Scarpa non era laureato in architettura ma aveva conseguito nel 1926 il diploma in disegno architettonico presso la reale Accademia di Belle Arti di Venezia, di conseguenza venne accusato di esercitare abusivamente la professione, nel 1956 l’Ordine degli architetti mosse una causa contro di lui. La soluzione definitiva di questa amara questione si ebbe solo nel 1978, quando ricevette dall’istituto Universitario di Architettura di Venezia la laurea honoris causa. Non ebbe purtroppo il tempo di ritirarla, perche mori durante un soggiorno in Giapponea causa di un banale incidente: era il 28 novembre 1978.

 

Afferma l’architetto Carlo Scarpa:

L’architettura può essere poesia? Certo. Lo ha proclamato Wright in una conferenza a Londra. Ma non sempre: solo qualche volta l’architettura è poesia. Possiamo dire che l’architettura che noi vorremmo essere poesia dovrebbe chiamarsi armonia, come un bellissimo viso di donna. Ci sono forme che esprimono qualche cosa. L’architettura è un linguaggio molto difficile da comprendere, è misterioso, a differenza delle altri arti, della musica in particolare, più direttamente comprensibile.

 

Il calcestruzzo e l’edilizia e una storia moderna

Un altro articolo sul calcestruzzo è: Il calcestruzzo armato in edilizia in questo articolo scrivo di un tempo, quando il calcestruzzo ha conquistato un architetto, Le Corbusier, un articolo che spiega l’inizio per un architetto e di come ha fatto conoscere il calcestruzzo alla modernità.

Era la primavere del 1908 quando Charles-Edouard Jeanneret arrivò a Parigi dalla cittadina Svizzera di  La Chaux-de-Fonds. Aveva appena vent’anni e ancora non aveva assunto lo pseudonimo di Le Corbusier. Senza relazioni e senza un soldo, dopo aver trascorso alcuni giorni terribilmente solo, decise di bussare alla porta di Eugéne Grasset, un architetto anche’gli di origine Svizzera che aveva grande notorietà negli ambienti culturali della capitale. Il futuro Le Corbusier si presento con queste parole:….

 

 

 

In questa epoca dove sempre più spesso si cerca la qualità delle costruzioni, un Impresa edile deve essere professionale e sempre aggiornata soprattutto in città come Treviso, Venezia ecc dove la storia ci ha lasciato un patrimonio culturale.

Il blog di un’impresa edile di Treviso

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