La ventilazione meccanica controllata in epoca covid

Cambiare l’aria negli ambienti chiusi

Ricordo benissimo quando, da piccolo, mia madre, appena sveglia la mattina, per prima cosa apriva, anzi, spalancava tutte le finestre, in realtà lo fa ancora adesso. Anche in pieno inverno, anche quando piove o nevica, la casa deve cambiare aria. Questa abitudine ce l’hanno un po’ tutte le mamme e le donne in generale, vero? Poco importa se tu nel frattempo batti i denti e ti sembra di vedere i pinguini, se cammini per casa come un automa intirizzito dal freddo, perfino quando avevo la febbre a quaranta, tutte le sante mattine era la stessa storia. Se da piccolo lo vedevo come un attentato alla vita, poi in realtà ho capito che cambiare aria in un ambiente chiuso è la cosa più sana che si possa fare. Oggi è possibile cambiare l’aria negli ambienti chiusi con un sistema di ventilazione meccanica controllata, che oltre a garantire un ambiente più sano, mantiene costante il confort termico.

 

Cosa contiene l’aria che respiriamo?

Abbiamo sentito spesso, in questi ultimi tempi, parlare della ventilazione meccanica controllata in relazione alla diffusione del contagio da coronavirus, in quanto, un buon ricambio di aria, in qualsiasi ambiente chiuso, contribuisce ad abbassare il rischio di esposizione al virus. In realtà l’aria indor, nelle abitazioni, è ricca di tantissimi altri fattori nocivi alla nostra salute, come:

  • anidride carbonica,
  • polvere, acari e allergeni,
  • batteri e virus,
  • umidità e muffa,
  • fumo,
  • sostanze chimiche,
  • radon.

 

Aprire la finestra non basta.

Vi do una brutta notizia, perché, purtroppo, aprire la finestra spesso non basta a ripulire e ossigenare l’aria, senza considerare che in inverno, ma anche nelle giornate torride d’estate, è un’operazione controproducente, per un discorso di risparmio energetico. Soprattutto negli ambienti affollati, come nelle scuole, aprire la finestra non basta. Ricordo che la mia nipotina, quando andava all’asilo, si ammalava continuamente, di raffreddore, di tosse, di gastroenterite, o qualsiasi altro malanno circolava. Questo perché le scuole e qualsiasi altro luogo affollato sono covi di germi, batteri e virus, sempre, non soltanto in questo periodo di emergenza. Per fortuna, oggi, sempre più abitazioni e appartamenti in vendita di nuova generazione sono dotati di ventilazione meccanica controllata, che oltre a ricambiare l’aria mantengono costante il calore interno, contribuendo al risparmio energetico. Sempre per gli stessi motivi, tale sistema risulta essere indispensabile nei luoghi pubblici, soprattutto ora che c’è l’esigenza di contrastare la diffusione del coronavirus.

 

Gli impianti di ventilazione meccanica controllata.

Ma vediamo nello specifico quali sono gli impianti di ventilazione meccanica controllata e le direttive rivolte a contrastare e limitare la diffusione da coronavirus. Gli impianti possono essere suddivisi in:

  • impianti misti ad aria primaria, i quali sono realizzati in modo da garantire la quantità d’aria esterna necessaria a ridurre l’inquinamento interno. Sono integrati da terminali ambiente idronici o ad espansione diretta.
  • impianti a tutt’aria, i quali hanno ricircolo locale o centralizzato, oltre a gestire la qualità dell’aria mantengono costante il confort termico.

 

Come gestire gli impianti in epoca covid.

Nel caso di impianti in abitazioni private, la raccomandazione è quella di farli funzionare in modo standard, effettuando ovviamente le dovute operazioni di manutenzione.

Per gli impianti la cui destinazione d’uso è quella di locali pubblici e affollati, la raccomandazione è invece quella di esercirli con la massima quantità d’aria possibile. Nello specifico è idoneo eseguire le seguenti operazioni:

  • Aumentare la portata d’aria elaborata, aumentando il numero di giri del ventilatore, sia quello di mandata, che di uscita.
  • Forzare le serrande in sola aria esterna, chiudendo le serrande di ricircolo e aprendo le serrande di aria esterne e di espulsione.
  • Disattivare o bypassare il recuperatore di calore nel caso in cui ci sono le condizioni per la trasmissione del virus tra il flusso di mandata e quello di ripresa. Questo non vale nel caso in cui sono presenti dispositivi in grado di bloccare la contaminazione dell’aria, tramite apposite membrane. Gli impianti di nuova generazione dotati di scambiatori entalpici, possono lavorare normalmente.
  • Mantenere il set-point di umidità relativa compreso tra il 40% e il 60%.
  • Far funzionare l’impianto in continuo alla portata massima, anche quando l’edificio è chiuso e vuoto.

La pulizia e la manutenzione degli impianti deve essere effettuata da personale qualificato, dotato di opportuni dispositivi di protezione e qualora venga rilevata una quantità significativa di agenti virali, è necessario eseguire un intervento straordinario di igienizzazione. Particolare attenzione va rivolta ai filtri presenti nell’UTA, accertandosi che essi appartengano almeno alla categoria F7. In oltre, per la sanificazione dell’aria immessa è consigliato l’impiego di tecnologie UVGI o NTP all’interno dell’impianto di ventilazione.

 

Avrai capito l’importanza di avere nella tua abitazione un sistema di ventilazione meccanica controllata, non soltanto ora, in emergenza coronavirus, ma in generale. Nei nostri appartamenti in vendita, dell’impresa di costruzione Bruschetta, noi abbiamo già intrapreso questa scelta tempo fa, consapevoli dei vantaggi e dei benefici che ne sarebbero derivati.

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