Se, come Mauro, restaurerai casa quest’anno, hai diritto agli incentivi del Bonus casa 2023
Anno nuovo, vita nuova! E quindi…nuovi progetti! È il pensiero che si pongono un po’ tutti. Come Mauro, pronto a darci un taglio…in più sensi! Riguardo il suo taglio di capelli, i rami vecchi del suo giardino e…le bollette troppo care! Ebbene sì! Sembrava che, per l’anno che sarebbe arrivato (ovvero l’attuale 2023) oltre a restaurare la cucina ed il suo giardino si era anche deciso finalmente a sostituire il suo tradizionale scaldaacqua con uno più efficiente a livello energetico e di sostenibilità. Sì, perché Mauro è un amante dell’ecologia e del verde, anche se, in quel periodo, il suo giardino lasciava un po’(molto) a desiderare. Ma lasciava a desiderare anche la sua cucina: non sembrava di certo una adatta ad un tipo che amava cucinare e invitare gente quasi tutte le sere per mangiare le sue pietanze. Ebbene sì! Perché Mauro è anche un probabile mancato chef. Ed uno dalle mille idee…che però rimanevano solo idee! Come, appunto, l’idea di restaurare (anche se parzialmente) la sua dimora. Pigrizia? Forse! Ma più che altro mancanza di motivazione!
Perché molta gente (come Mauro) non è motivata nel restaurare casa?
Mauro sapeva bene cosa voleva: una cucina di sicuro molto più grande…magari un open space, con tanto di ripiano, lavastoviglie e un nuovo frigorifero. Servivano per forza questi elettrodomestici: i piatti da lavare erano meno simpatici di quelli da preparare! E il frigorifero…più cose può contenere meglio è (tanto non ci sarebbe stato pericolo che il cibo scadesse!)…ed un giardino più curato e pulito, con tanto di recinzioni e impianto di irrigazione per mantenerlo al top. Come detto prima, le idee erano tante. Ma nel anno 2023 si era deciso che queste si sarebbero dovute concretizzate. Forse aveva aspettato un po troppo…eppure, meglio tardi che mai. O meglio, meglio tardi che presto…(quante volte ho ripetuto meglio?) Va bhe! Comunque, tornando a Mauro: perché aveva aspettato tanto a restaurare in parte casa? E perché era così poco motivato? Immagino che tante persone già saprebbero cosa rispondere: la paura di affidarsi ad un’impresa di restauro poco competente, dove magari ti “costringe” a sborsare tanto per poi non garantirti il lavoro desiderato. Ci ho preso? Anche tu avresti pensato così? Perché, ebbene sì, era proprio il pensiero di Mauro.
Ecco come Mauro è diventato nostro cliente
Avete presente quando dicono: gli amici non si incontrano per caso? Era il (caso) di Mauro e di Luca. Luca era un personaggio molto simile a Mauro: amava cucinare, aveva il pollice verde, ma nelle decisioni era un po’ più spigliato, seppure abbastanza diffidente. Anche lui aveva deciso di restaurare casa nel 2023, ma sapeva bene perché. Così, un giorno, Mauro l’ho invitò nella sua (vecchia) cucina per prendere un caffè…(quante rime, non a casa come il titolo)…e l’amico gli parlò di un certo Bonus 2023 e dell’Impresa Edile di Treviso cui si era affidato. Ebbene, Luca aveva aspettato così tanto prima di tutto perché aveva “testato” diverse imprese edilizie, ma nessuna faceva al caso suo. Finché non giunse appunto a noi dell’Impresa Costruzioni Bruschetta, e allora là si sentii pronto a procedere con il restauro. Cosa abbiamo fatto per convincere Luca? Semplice! Abbiamo programmato una dei nostri servizi di consulenza costituito da diversi appuntamenti, tramite i quali abbiamo chiarito i suoi dubbi, orientandolo verso la scelta più giusta per lui. Ed è quello che avremmo fatto anche con Mauro.
Dal caffé…alla consulenza!
Mauro aveva offerto un caffè a Luca, ora Luca voleva offrire una consulenza a Mauro. Ed eravamo ben contenti di venire incontro anche alle sue esigenze: d’altronde, è quello che ci promettiamo di fare con tutti i clienti, grazie al nostro servizio chiavi in mano, dove li guidiamo e supportiamo con preziosi consigli. Mauro aveva in mente diverse idee di progetto riguardo il restauro e noi, con il nostro servizio di ristrutturazione, lo abbiamo aiutato a metterle in pratica. Finalmente i suoi obbiettivi per il 2023 sarebbero stati raggiunti! Mi ricordo quanto fossero così insicuri anche Marco e Laura, nostri clienti che volevano tanto restaurare casa ma non sapevano come fare, e così gli abbiamo aiutati a far chiarezza riguardo tutto ciò che concerne il ristrutturare casa.
Meglio tardi…che presto!
Dunque, sia Mauro che Luca, avevano fatto bene ad aspettare fino a quel momento per il restauro, perché altrimenti non avrebbero conosciuto noi e, probabilmente, si sarebbero affidati ad un’impresa poco seria e competente. Ma, con questo, c’era anche un altro vantaggio. Chi decideva di ristrutturare casa quest’anno avrebbe avuto diritto al Bonus casa 2023. Luca lo sapeva bene. E illustrò a Mauro tutte le diverse novità sulle detrazioni fiscali che motivarono ancora di più l’amico. Vedi a cosa servono gli amici? Non ti preoccupare: ora andrò ad illustrarle anche io, senza perderci in chiacchiere, ma nel mentre puoi leggere delle informazioni utili riguardo la costruzione della tua abitazione da sogno con tutti gli ingredienti giusti per rendere la tua casa passiva devi proprio leggere questo articolo.
Il Superbonus per i lavori di ristrutturazione, il primo tra gli incentivi del 2023
Alcune delle classiche detrazioni fiscali, che spettano di diritto a chi decide di restaurare casa quest’anno, sono prorogate dalla recente Legge di Bilancio. Ma quali sono queste novità riguardo il Superbonus? Cominciamo dai lavori di ristrutturazione della casa, con le detrazioni Irpef al 50% da ripartire in 10 anni con un limite di spesa di 96mila euro per unità immobiliare. Questi sono ancora applicabili fino al 31 dicembre del 2024. Ci sono degli interventi che potranno usufruire dell’aliquota di detrazione più alta del 50% fino al 2024, come: manutenzione ordinaria e straordinaria su parti comuni di edifici condominiali, straordinaria su singoli appartamenti, lavori di recupero e di restauro conservativo. Dal 2025, tale aliquota torna al 30%, con un limite di spesa di 48.000 euro, da ripartire in 10 quote all’anno costanti.
Come usufruire della detrazione fiscale con aliquota al 50%?
Prima di tutto occorre inviare, quando richiesta, una comunicazione con raccomandata A.R. all’Azienda Sanitaria Locale competente del territorio. Questo step è escluso nei casi in cui le norme di sicurezza nei cantieri non prevedono l’obbligo della notifica preliminare alla Asl. Poi occorre pagare le spese detraibili con un bonifico bancario o postale in cui devono risultare la causale del versamento, codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione e del soggetto beneficiario del pagamento. Di quest’ultimo dovrà esserci anche il suo numero o la sua partiva Iva. Per avere questa detrazione è sufficiente riportare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali che identificano l’immobile. Se i lavori sono effettuati dal detentore, vanno riportati anche gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.
Il Bonus Mobili tra gli incentivi del 2023
Chi restaura casa nel 2023 acquistando mobili nuovi e grandi elettrodomestici, come il nostro amico Mauro, ha diritto al Bonus Mobili che sarebbe la detrazione fiscale al 50% collegata alla ristrutturazione e alla rispettiva detrazione fiscale. Questo Bonus è anch’esso in vigore fino al 31 dicembre del 2024. Ma c’è una novità a riguardo: il limite di spesa è stabilito a 8mila euro per il 2023 e per il 2024. Quali mobili ed elettrodomestici da acquistare rientrano per avere questo bonus? Prima di tutto precisiamo che si fa riferimento a grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per quanto riguarda i forni), scelti proprio per arredare un immobile che deve essere ristrutturato. Tra questi, cucine (la cara vecchia cucina del nostro amico Mauro), letti, armadi, librerie, cassettiere, tavoli, sedie, lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi. Per usufruire di questo bonus si devono effettuare dei lavori di restaurazione. In questo caso, Mauro voleva restaurare completamente la cucina (e di conseguenza anche la sala). La data di inizio lavori deve essere anteriore a quella in cui sono state effettuate le spese per l’acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici.
Quali lavori hanno diritto a questo bonus?
Per usufruire di questa agevolazione, è fondamentale realizzare una ristrutturazione edilizia, sia riguardo singole unità immobiliari residenziali, sia riguardo parti comuni di edifici residenziali. Hanno diritto a questo bonus anche alcuni lavori di manutenzione straordinaria su singoli appartamenti, come l’installazione di ascensori e scale di sicurezza, la realizzazione di servizi igienici, la sostituzione di infissi esterni con una modifica riguardo il materiale o la tipologia di infisso, il rifacimento di scale e rampe. Questo bonus spetta anche ai singoli lavori di manutenzione ordinaria solo se rientra in un lavoro più grande. Qui possiamo fare l’esempio della sostituzione dei sanitari: se si esegue un lavoro completo degli impianti idraulici del bagno con nuovi materiali, sostituendo appunto anche i sanitari, allora si ha diritto dello sconto fiscale fino al 50%. Ristrutturare il bagno della propria casa è un lavoro altrettanto importante e molto richiesto e anche qui si devono seguire degli step fondamentali!
Il Bonus mobili per il condominio
Per quanto riguarda i lavori di condominio, possono usufruire del bonus gli interventi di ristrutturazione relativi alla manutenzione ordinaria, straordinaria, al restauro, al risanamento conservativo e alla ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali. Le parti condominiali che possono avere interventi di restauro sono ad esempio le guardiole o i lavatoi; i lavori di manutenzione ordinaria che possono beneficiare del bonus mobili sono, ad esempio: la tinteggiatura di pareti e di soffitti, la sostituzione di pavimenti, il rifacimento di intonaci, la riparazione o sostituzione di cancelli, grondaie e mura di cinta.
Lavori su di ristrutturazione su parti condominiali
Quando si effettuano lavori di restauro su parti condominiali, i condòmini possono usufruire del bonus mobili, ciascuno della propria quota, ma solo per i beni acquistati con l’obbiettivo di arredare queste parti. Il bonus, invece, non è concesso per l’acquisto di arredi destinati alla propria abitazione. E a proposito di condominio, so bene che, spesso, chi vive in un edificio simile non va molto d’accordo con i suoi vicini! Proprio come Luca (non l’amico di Mauro, ma un altro nostro cliente) di cui ricordo simpaticamente la sua storia: lui voleva tanto restaurare il suo bagno, aveva le idee abbastanza chiare a riguardo, ma, nello stesso tempo, i suoi vicini non gli stavano particolarmente simpatici…(diciamo che di certo non li invitava a prendere un caffè come faceva Mauro con l’amico)…e ora ti starai chiedendo: cosa centrano i vicini antipatici con i restauri di un condominio? Ebbene, per effettuare lavori di ristrutturazione in condominio sono fondamentali le regole di un buon vicinato! Quindi, cari condomini, se avete intenzione di fare qualche modifica alla vostra dimora, è ora di cominciare a socializzare tra di voi!
Migliora la tua efficienza energetica più facilmente, con l’Ecobonus
Un altro bonus altrettanto prorogato fino al 2024 è l’Ecobonus, usufruibile da tutte le persone che hanno deciso di migliorare l’efficienza energetica del loro immobile. Vi ricorda qualcuno? Ebbene, Mauro, con questo bonus, ha diritto ad un aliquota del 50%. Tale aliquota può arrivare anche a 60%, a seconda dei lavori effettuati. Quali sono questi lavori agevolabili nel dettaglio e qual’è la loro aliquota? Eccoli qui: sostituzione (anche parziale) di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaia a condensazione (a questi spetta un’aliquota del 50%); sostituzione (anche parziale) del vecchio impianto con pompe di calore ad alta efficienza o con impianti geotermici a bassa entalpia (con un aliquota del 65%); sostituzione (anche parziale) dello scaldaacqua tradizionali con uno scaldaacqua dotato di pompa di calore (la scelta del nostro caro amico Mauro…e mi sono sbagliato: l’aliquota corrispondente a questo lavoro e del 65%! Meglio per lui). Devo dire che ho appoggiato particolarmente la scelta di Mauro: resto sempre contento quando i clienti fanno richieste relative al rispetto dell’ambiente ed effettivamente la pompa di calore è un’ottima alternativa ecologica.
Altri lavori che hanno diritto all’Ecobonus
Proseguiamo con gli altri lavori che hanno diritto all’ecobonus 2024 e le loro aliquote: sempre del 65% di aliquota hanno diritto anche i lavori di sostituzione (parziale e non) di impianti di climatizzazione invernale con altri apparecchi, come sistemi di termoregolazione evoluti o apparecchi ibridi come pompe di calore integrate a caldaia a condensazione; acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione e installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda (entrambi con aliquota del 65%); strutture opache verticali, come pareti isolanti o cappotti, e strutture opache orizzontali, come coperture e pavimenti (aliquota del 65%); riqualificazione energetica globale di edifici, sostituzione di impianti già presenti con micro-cogeneratori, dispositivi multimediali per il controllo da remoto per riscaldamento o climatizzazione, interventi di riqualificazione energetica di parti comuni condominiali (tutti questi lavori hanno altrettanto diritto all’aliquota del 65%). Hanno diritto dell’aliquota 50%, invece, questi lavori: finestre comprensive di infissi; schermature solari; altri interventi di riqualificazione. Occorre ricordare che la riqualificazione energetica dell’immobile è possibile anche con il Superbonus. Ebbene sì! Secondo me il mondo sarebbe più bello se le dimore disponessero di un elevato comfort abitativo ed efficienza energetica, ma d’altronde credo che la vita in un’abitazione energeticamente efficiente sia un po’ il sogno di tutti. Tu cosa ne pensi?
Tra gli incentivi del 2023 c’è ancora il Superbonus, ma non al 110%
Il Superbonus che prevedeva al 110% la possibilità di detrazione delle tasse ora passa al 90%. Questo soprattutto per: l’imposta sui redditi delle persone fisiche; le spese sostenute a fronte di specifici interventi atti a migliorare l’efficienza energetica; gli interventi di riduzione del rischio sismico; l’installazione di impianti fotovoltaici; l’installazione delle infrastrutture per ricaricare i veicoli elettrici negli edifici. L’agevolazione fiscale spetta, seguendo determinate condizione, a interventi effettuati per: parti comuni di edifici; unità immobiliari funzionalmente indipendenti, con uno o più accessi autonomi dall’esterno, situati all’interno di edifici plurifamiliari; singole unità immobiliari.
La detrazione del Superbonus al 90% con alcune eccezioni
Dal 2023 la detrazione scende al 90%, sia per gli edifici da 2 a 4 unità immobiliari sia per il condòmini. In questo caso, però, ci sono alcune eccezioni: prima di tutto, i condòmini continueranno ad usufruire del Superbonus con aliquota del 110% anche nel 2023, se l’assemblea ha deliberato i lavori entro il 18 novembre 2022 e la Cilas, o la richiesta del titolo abilitativo, o, ancora la Comunicazione di inizio lavori asseverata Superbonus 110% è stata presentata entro il 31 dicembre 2022. Stessa cosa per gli edifici da 2 a 4 unità immobiliari, con un unico proprietari o con più proprietari tra più soggetti, ma entro il 25 novembre 2022.
Come scegliere il bonus giusto tra tutti questi utili incentivi del 2023?
Così, chi vuole effettuare dei lavori di restauro sul proprio immobile, oggi ha dalla sua parte diverse detrazioni fiscali, ognuna con le proprie caratteristiche: quindi, come si può scegliere quella più giusta? A tal proposito, è bene valutare caso per caso: potremmo fare un esempio sul bonus migliore per le finestre. La loro sostituzione, rispettando precise condizioni, può essere realizzata con tutti i tre tipi di detrazione, ovvero ristrutturazione, ecobonus e Superbonus. Se si stanno effettuando degli interventi sull’edificio o sul condominio, può essere conveniente far rientrare il cambio finestre nella detrazione più alta, ovvero quella del 110%. Se però non vi sono lavori di questo genere, dovendo scegliere tra ecobonus e bonus ristrutturazione (entrambi con aliquota del 50% per le finestre), per interventi in un singolo appartamento, sarebbe più conveniente optare per l’ecobonus, quando la spesa per la ristrutturazione si avvicina già al limite dei 96mila euro, cifra limite riguardo altre detrazioni fiscali.
Salutiamo il Bonus facciate
Finora abbiamo parlate di novità, ma ci sono anche bonus che nel 2023 ci saluteranno, come il bonus facciate. Si tratta di un’agevolazione fiscale per lavori finalizzati al recupero o al restauro della facciata esterna, di edifici appartenenti a qualsiasi categoria catastale, compresi gli immobili strumentali. È stato possibile usufruire di questo bonus solo per le spese sostenute entro il 30 dicembre 2022.
Incentivi 2023: il Bonus verde
Ora parliamo di un bonus che sicuramente piacerà sia a Mauro che all’amico Luca, ovvero il bonus verde. Ti ricordi che avevo accennato il fatto che entrambi hanno il pollice verde? Ebbene, fino al 2024, dedicarsi al verde di casa (come vogliono fare loro) permette di usufruire di questo mitico bonus. Si tratta di una detrazione fiscale al 36% per sistemare il verde di aree scoperte private di edifici, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione, realizzazione di pozzi e coperture a verde di giardini pensili. Quindi, il nostro Mauro potrà sistemare finalmente il suo giardino con tanto di detrazione! Meglio di così! Si ricorda che la detrazione viene distribuita in dieci quote annuali di uguale importo, calcolata su un valore massimo di 5.000 euro per unità immobiliare ad uso abitativo, comprendente già le eventuali spese di progettazione e di manutenzione relative all’esecuzione degli interventi. Il pagamento di queste spese deve essere effettuato mediante strumenti che ne consentano la tracciabilità, come bonifico bancario o postale.
Interventi straordinari che possono beneficiare del Bonus verde
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito gli interventi di natura straordinaria relativi a questo bonus, devono consistere nella sistemazione del verde o del rinnovamento radicale di questo. Si può, ad esempio, scegliere di pianificare un giardino verticale, tanto amato da Luca ma che nella sua umile dimora non poteva di certo realizzarlo: si è “accontentato” di creare un bell’orto nel suo terrazzo prima cupo e senza valore: anche quest’ultimo lavoro rientra nel bonus. Altri interventi come la realizzazione di fioriere e l’allestimento a verde di balconi e terrazzi possono usufruire del bonus solo se permanente e se si riferiscono ad interventi innovativi di sistemazione a verde degli immobili residenziali. Tra le spesse ammesse a riguardo rientrano anche quelle di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione di interventi relativi in questo settore. I lavori in economia, invece, non hanno diritto al bonus verde: in questo caso si fa riferimento agli interventi effettuati direttamente dal contribuente per il proprio giardino o terrazzo. Rimanendo in tema verde ed ecosostenibilità (che piace tanto a me e ai nostri amici Mauro e Luca), io credo che l’edilizia deve lasciare più spazio al verde, in un mondo dove orami c’è troppo inquinamento e consumismo.
Il Bonus per le barriere architettoniche: un altro importante incentivo del 2023
Fino al 2025 è in vigore la nuova detrazione fiscale prevista per le barriere architettoniche. In particolare, dal 1 gennaio 2022 al 31 dicembre 2025, questa spetta agli interventi relativi al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche presenti in edifici già esistenti. Tale agevolazione è da ripartire in 5 quote annuali di uguale importo. La detrazione deve però essere calcolata su in valore complessivo non superiore a: 50.000 euro, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari che si trovano all’interno di edifici plurifamiliari; 40.000 euro, ripartiti per il numero delle unità immobiliari componenti l’edificio e relativi agli edifici composti da due a otto unità immobiliari; 30.000 euro, anch’essi moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, relativi agli edifici composti da più di otto unità immobiliari.
Chi ha diritto a questo bonus e come fare per usufruirne?
Per usufruire di questa agevolazione, gli interventi devono rispettare i requisiti imposti dal decreto del Ministro dei lavori pubblici relativo alle prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visibilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini di superare ed eliminare le barriere architettoniche in questione. Questa detrazione spetta di diritto anche ai lavori di automazione degli impianti di edifici e di singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche e, in caso di un eventuale sostituzione dell’impianto, anche per le spese relative allo smaltimento dei materiali del vecchio impianto.
Un altro incentivo molto utile ancora disponibile nel 2023
Il Bonus per l’acqua potabile è un’altra interessante detrazione, perché riguarda l’acquisto di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290 e miglioramento a livello di qualità delle acque per consumo umano erogate da acquedotti. Nel 2023 sarà ancora possibile beneficiarne. Il beneficio spetta del valore del 50% delle spese sostenute, fino ad un ammontare complessivo non superiore a: 1.000 euro per ciascun immobile e per le persone fisiche; 5.000 euro per ogni immobile predisposto ad attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti di attività di impresa, per arti e professioni e per enti non commerciali. Ebbene, Mauro e Luca hanno potuto beneficiare di diversi incentivi. Luca (e non solo lui), invece, non vede l’ora di beneficiare dei tanti manicaretti che preparerà Mauro nella sua nuova cucina: nel frattempo si prende cura del suo orticello nel terrazzo! Una storia di amicizia a lieto fine, vero? Ti lasciamo con i nostri consigli utili per ristrutturare casa: non si sa mai che vorresti un finale simile anche tu!