Come iniziare una casa passiva?

Come iniziare una casa passiva

Costruire una casa passiva è forse considerato l’apice dell’edilizia, qualcosa di perfetto nella carta e una vera sfida per l’impresa edile che deve essere sicuramente preparata a realizzare una casa che non solo è un luogo di benessere e comfort per le persone ma che rappresenta un compagno valido per il nostro ambiente circostante. Ho sempre cercato di perseguire questo obbiettivo e quando mi capita l’occasione di realizzare una casa che rispetta l’ambiente è sempre un piacere a livello personale.

Probabilmente se stai leggendo questo articolo sai già cos’è una casa passiva. In molti siti trovi la seguente descrizione: una casa passiva è un edificio in cui si riesce a mantenere un ambiente interno climaticamente confortevole durante tutto l’anno senza ricorrere a sistemi attivi di riscaldamento o condizionamento. Una descrizione parecchio generica e forse troppo spinta nell’usare il concetto di: “senza ricorrere a sistemi attivi di riscaldamento o condizionamento” sarebbe più corretto dire: “limitando al minimo l’uso dei sistemi attivi di riscaldamento o condizionamento”.

Questa sfumatura deve essere considerata per una valutazione costi e benefici, voler raggiungere un livello estremo della casa comporta un grosso dispendio economico; per ora non voglio entrare nel merito ma ti chiedo di fidarti, questo concetto sarà estrapolato in un altro articolo. 

Tornando alla nostra costruzione passiva possiamo quindi affermare che la casa deve mantiene la temperatura ideale al proprio interno per un ambiente sano e confortevole, da qui la definizione di “casa passiva”. Dobbiamo considerare che luoghi diversi possono influenzare il sistema costruttivo delle case passive, basta pensare ad una casa costruita in provincia di Treviso e una casa passiva costruita al sud Italia.

Iniziare una casa passiva vuol dire avere persone preparate e competenti, il cantiere non sarà gestito da persone che lavorano solo di pratica e di buona manualità ma deve essere gestito da persone di una certa competenza per avere una perfetta comunicazione tra tutte le parti chiamate in causa; tutto deve essere studiato e continuamente monitorato la loro fattibilità. Penso al primo particolare che viene realizzato in cantiere, le fondamenta della casa devono essere prima isolate e l’isolamento deve avere una continuità con l’isolamento delle pareti e allo stesso tempo va considerato il passaggio degli impianti; e siamo appena all’inizio pensiamo alle murature, al tetto, alle finestre, all’impianto idrico o elettrico.

La casa passiva e la storia ha inizio

“Casa passiva” ed “edificio passivo” sono espressioni (spesso confuse con quella di Passivhaus) che si ritrovano già in una pubblicazione del 1978 (10 anni prima che fosse confezionato il protocollo Passivhaus) dal titolo “Regional guidelines for building passive energy conserving homes” edita dall’AIA Research Corporation. L’espressione “architettura passiva” fa parte del nome stesso del PLEA (Passive&LowEnergy Architecture), associazione fondata nel 1979.

Non è detto che tali termini non siano stati coniati ben prima di queste date.

Nei primi decenni della loro diffusione spesso essi appaiono in forma estesa da “passivo” a “solare passivo”, dato che definiscono “edifici che coprono la maggior parte del loro fabbisogno termico ricorrendo a dispositivi di tipo passivo, lasciando fornire agli impianti la minor parte dei fabbisogni per riscaldamento e raffrescamento ambientali”.

Tale definizione non collide con quelle più moderne di “edificio che ha un così ridotto fabbisogno termico per la climatizzazione ambientale da poter essere coperto per la maggior parte dai carichi interni e dai contributi di sistemi di guadagno passivo, tanto da non necessitare di impianti di riscaldamento come tradizionalmente intesi, ma di impianti di potenza molto ridotta e di ridotti complessità e costo”.

È solamente più completa di queste ultime perché comprende anche il tema del comportamento passivo dell’edificio nella stagione calda, particolarmente importante nei contesti climatici temperato e mediterraneo che caratterizzano quasi totalmente il territorio italiano.

Qui in Europa troviamo il concetto casa passiva sotto il nome di Passivhaus. Il protocollo Passivhaus è nato nel maggio del 1988 dalla collaborazione tra Bo Adamson dell’università svedese di Lund e il tedesco Wolfgang Feist. Il loro concetto fu sviluppato attraverso una serie di progetti di ricerca finanziati in parte dal land tedesco Assia.

Naturalmente il percorso non è stato per niente semplice e per quanto le cose sembrano belle ai giorni nostri, ci sono stati molti fallimenti che hanno portato dei grandi insegnamenti, pensiamo alla ventilazione di un’edificio e alla sua grande evoluzione nella ventilazione meccanica controllata.

La storia di una impresa edile e la prima casa passiva

Ogni volta che penso alla mia prima casa passiva, un sorriso genuino mi accompagna nel ricordo, sono passati molti anni da quella volta che sono stato contattato da un geometra. Il dialetto veneto inconfondibile: “go da costuir na casa per un cliente che la vol passiva, podemo vedarce in cantier?”  😀 . All’epoca era una vera impresa, dovevi andare in cerca di molte informazioni scartando quello più “originali”.

In cantiere era ormai consuetudine trovarsi quasi ogni giorno per parlare di particolari costruttivi da migliorare o da modificare. I sistemi costruttivi usati erano ogni volta messi nel “graticolo” per capire se erano veramente necessari ed efficaci per la buona riuscita della casa passiva.

Insomma una vera e piacevole sfida con tutti le persone che hanno partecipato, un percorso che è andato oltre il semplice impegno lavorativo per un contributo economico. Alla fine la soddisfazione del cliente per una casa unica al suo tempo e anche per noi tutti nell’impegno.

Ogni casa ben costruita, passiva che sia, ha un che di soddisfazione difficile da spiegare; l’impegno è sempre tanto e ai giorni nostri con le conoscenze ed esperienze è ancora più piacevole migliorare queste case.

Un aforisma di Baruch Spinoza  filosofo olandese recita: la strada che porta alla conoscenza è una strada che passa per dei buoni incontri… Questo è stato un bellissimo incontro che mi ha portato a crescere molto.

Costruire una casa passiva porta ha dei grandi vantaggi

La casa passiva va considerata come una casa speciale, quando andiamo a vivere in una casa passiva non ci rendiamo conto ma la casa ci sta cullando in molte maniere e forse non gli diamo le reali importanze. Non dobbiamo considerare la costruzione passiva solo dall’aspetto economico ma anche da un aspetto ambientale di rispetto per l’ambiente che ci circonda.

Siamo d’accordo la Casa Passiva offre molti vantaggi, e per apprezzarla nella sua pienezza dobbiamo conosce quelli più importanti:

  • Rivalutazione nel tempo dell’immobile grazie all’altissimo standard qualitativo. Dobbiamo essere obiettivi e affermare che si una una costruzione passiva ha si una spesa economica iniziale superiore rispetto ad una casa classica ma che con il tempo si ammortizza parzialmente e con il tempo può essere rivalutata visto l’alta qualità costruttiva dell’abitazione.
  • Costi ridotti di manutenzione degli impianti perché non ci sono impianti termici di tipo “convenzionale” quali radiatori, riscaldamento radiante a pavimento, fan coils.  Si meno impianti e più isolamento, salvo estreme situazioni possiamo dimenticarci tranquillamente il sistema di riscaldamento.
  • Massimo benessere ed elevato comfort abitativo anche dal punto di vista acustico. Concetto difficile da quantificare ma pur sempre importante forse più del valore economico. Il poeta, pittore e aforista libanese naturalizzato statunitense affermava: La casa è il vostro corpo più grande. Vive nel sole e si addormenta nella quiete della notte; e non è senza sogni. Diamo la possibilità e i mezzi alle nostre case per farci sognare 😉
  • Temperature e calore uniformemente distribuito in tutti gli ambienti. Altra caratteristica che ancora poco viene considerata, le stanze fredde sono solo un ricordo. Stare in una stanza qualsiasi avendo la certezza di stare sempre bene; non dobbiamo più preoccuparci della temperatura in ogni singola stanza.
  • Altissima qualità dell’aria grazie ai costanti ricambi e ai sistemi di filtraggio antipolveri e antipollini. Altro tema che ancora si considera poco, parlare di qualità dell’aria è sinonimo di salute. L’imprenditore statunitense, autore e speaker motivazionale Jim Rohn diceva: abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere. Dobbiamo avere la massima cura della nostra salute. Conosciamo molto bene gli effetti di un’aria inquinata per la nostra salute.
  • Minimo fabbisogno energetico per il riscaldamento ed il raffrescamento. Questo è forse il punto che più incentiva le persone a farsi una casa passiva, parlare di un ridotto fabbisogno energetico significa un risparmio economico. Bollette che ormai incidono notevolmente sulle nostre finanze.
  • Possibile utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili per il 100% del fabbisogno complessivo (riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria, corrente elettrica per elettrodomestici) e indipendenza dalle fonti energetiche fossili
  • La certificazione della qualità dell’immobile emessa da un Ente indipendente. Punto molto importante per essere tutelati, un’impresa edile che ha perseguito i corsi tipo casa clima e altri corsi di specializzazione ha un bagaglio culturale fondamentale per costruire una casa a regola d’arte e saprà consigliarvi al meglio. Questo punto forse va messo come premessa a tutti gli altri. Socrate diceva:  “Esiste un solo bene, la conoscenza, ed un solo male, l’ignoranza.”
  • Altamente personalizzabili e realizzate con qualsiasi tipologia costruttiva. Ormai abbiamo raggiunto una conoscenza che ci permette di realizzare quello che vogliamo, ciò che ci piace di più.
  • Effetti positivi sull’ambiente e sul clima con bassissimi livelli di emissione di CO2
  • Con le nuove tecnologie e con i materiali presenti sul mercato si possono ormai progettare Case Passive senza sacrificare l’architettonica ed il design.  Non si propongono più “Cubi con ampie vetrate a Sud” perché la filosofia è l’unione del Design con i principi della Casa Passiva.

casa passiva da dove iniziare

So perfettamente cosa provate e una battuta del film The Walk di Joseph Gordon-Levitt (nel film interpreta Philippe Petit) e Charlotte Le Bon (nei panni di Annie Allix); la storia tratta di un ragazzo Philippe Petit che sogna di esibirsi per la gioia di un pubblico vasto. Da adulto, il sogno si avvicina alla realtà e l’uomo diventa un esperto equilibrista capace di camminare sul filo.

In una scena la battuta descrive perfettamente lo stato iniziale prima di un grande evento (nel nostro caso l’inizio di una casa passiva)

– Ho la testa piena di dubbi! Quando dovrò salire sul filo non so se ce la farò a fare il primo passo!
– Il tuo cuore ti dirà cosa fare!”

Per costruire una casa passiva bisogna pur iniziare da qualche parte. Il primo passo è decidere se costruire una casa passiva o una casa classica, se sei ancora indeciso ti consiglio di non andare avanti perché spenderesti una marea di tempo (tuo e degli altri), con poi magari cambiare idea o per arrivare ad un punto di insoddisfazione che potrebbe portare a una fine poco felice.

Questo passo è molto importante e le imprese edili che costruiscono appartamenti o restaurano lo sanno bene, bisogna essere convinti, certi del percorso che vogliamo intraprendere. Se ci pensate molte volte non siete riusciti ad ottenere un risultato per il semplice motivo che non eravate convinti, non si aveva quella spinta emotiva per superare tutti gli ostacoli.

Sono pienamente consapevole del fatto che non sai dove arriverai, purtroppo ci sono molte variabili, principalmente riguardanti al futuro proprietario della casa e qui torna moplto utile la certezza di un’impresa edile e progettista che ti possono dare certezze. Una solida base dove ti puoi tranquillamente adagiare.

Una volta raggiunta la piena convinzione della vostra scelta 😀 la progettazione è il passo successivo. Anche qui serve un bravo progettista, e a questo punto il percorso è tutto in discesa voi dovete pensare solo all’aspetto estetico e a qualche particolare.

Il progettista prenderà in considerazione molti fattori tipo:

-costruzione massiccia o leggera?

sistemi costruttivi

-ridurre i fabbisogni energetici

-localizzazione

orientamento

-forma dell’edificio

tipo di isolamento

materiali

-protezione dall’umidità

-comfort termico e acustico

-qualità dell’aria

-impianti tecnologici

-ecc, ecc

Come si può ben capire ci sono molte scelte da fare. Tutte queste scelte vengono considerate in ogni tipo di costruzione edile, solo che in una casa passiva sono molto importanti per raggiungere l’obbiettivo che ci siamo prefissati.

casa passiva i componenti

La casa passiva è composta da molti particolari costruttivi e ognuno ha una sua importanza. Uno di questi risulta essere le murature, l’involucro che divide l’interno con l’esterno; quindi dobbiamo decidere bene che tipo di struttura usare.

L’involucro può essere composto da più materiali ma il risultato deve essere sempre quello, isolare la casa dal freddo inverno e dal caldo. Anche qui l’impresa di costruzione e il progettista ti guideranno, tu dovrai solo dire: voglio una casa sana e confortevole ( tutto quello che ci va dietro rimangono particolari che interessano al progettista e all’impresa è per questo motivo che hai bisogno di un’impresa edile competente e di un progettista all’altezza).

Decidere che sistema costruttivo usare e comprare i materiali che sono necessari per la nostra costruzione edile non è sufficiente o più precisamente abbiamo solo fatto il 50 % dell’opera, a questo punto decidere gli attori per costruire la nostra casa passiva è molto importante.

Possiamo riassumere i requisiti di una casa passiva in questo modo:

Inizialmente i requisiti prestazionali per un edificio passivo prevedevano:

  • fabbisogno di energia utile per riscaldamento  15 kWh/m²a;
  • assenza di ponti termici (definito con temperature interne superficiali sotto 17°C);
  • alta tenuta all’aria: n50 < 0,6 h-1;
  • fabbisogno di energia primaria totale  120 kWh/ m²a;

Successivamente, con la realizzazione di edifici passivi anche a latitudini più basse, è stato introdotto uno standard che tenesse conto del problema del surriscaldamento estivo.

Nel corso della stagione estiva, in particolare durante le successioni di giornate caratterizzate da valori elevati di temperatura e di intensità d’irraggiamento solare, gli involucri edilizi dovrebbero essere progettati e realizzati in modo tale da assicurare condizioni ambientali di sufficiente benessere termoigrometrico all’interno degli ambienti confinati, anche in assenza di impianti di condizionamento.

casa passiva sempre informati

Termino questo importante articolo con una citazione di Martin Luther King che rappresenta questo grande passo che state decidendo di fare:

“Fai il primo passo con fede. Non è necessario che tu veda l’intero cammino, ti basta fare il primo passo.”

Ti aspettiamo per fare questa piacevole passeggiata insieme con lo scopo di raggiungere una casa passiva adatta a te; e se vuoi sapere altre informazioni sull’argomento qui sotto ti lascio due link sempre aggiornati. Il primo che tratta l’efficienza energetica degli edifici: materiali isolanti, coibentazione termica, ecc.

Il secondo link vi mostra tutti gli articoli che parlano delle case passive.

In questa epoca dove sempre più spesso si cerca la qualità delle costruzioni, un Impresa edile deve essere professionale e sempre aggiornata soprattutto in città come Treviso, Venezia… dove la storia ci ha lasciato un patrimonio culturale.

Condividi questo articolo:

Share on facebook
Share on google
Share on twitter
Share on linkedin